La gara del giorno

super gara Mickita

La corsa di Miguel

Nonostante le varie vicissitudini dell'organizzazione ci siamo (io e i miei compagni di squadra) divertiti parecchio.
La piccola delusione è solo data dal percorso non dei 10.000 aspettati ma solo 9.300.

Come tutte le gare con mille mila partecipanti ressa iniziale e 500 metri per trovare il ritmo. Per fortuna i primi km sono strade larghissime e c'è spazio per tutti.
Poi che dire in un 10.000 si soffre del primo al 10°, non c'è tregua ne pausa.
Unico "inconveniente" il passaggio tra tutti i cancelli dello stadio e per il cunicolo che introduce nello stadio.
L'entrata, almeno per me, mozzafiato con gli ultimi metri a tutta.
Il tempo 34:14 media 3:40. Abbiamo fatto il nostro.

Ora a casa contenti e pronti per iniziare la prossima preparazione.

Mickita

Qui la corsa di Miguel e riguardando il percorso un attimino contorto lo è.

Mickita

Bravissimo Michele 

Ieri preso parte (come i nostri Mickita e Max cave) alla 17^ Corsa di Miguel, dedicata al poeta-runner desaparecido argentino Miguel Benancio Sanchez...
Sono alla 6^ partecipazione (quasi consecutiva se si esclude l'ed. 2013) della corsa che si è ripresa lo scettro di 10k (stavolta in realtà 9.3) più partecipata d'Italia (4800 arrivati alla comp.)
In sintesi e per punti:
- Meteo: tutto sommato favorevole... temperatura sui 12°, cielo coperto ma niente pioggia a parte qualcosina nel pre-partenza... decisamente azzeccata la scelta dell'abbigliamento "leggero" (ciclisti corti, maglia tecnica m/c e canotta societaria)...
- Percorso: il già citato crollo del Flaminio lo aveva reso problematico e si è visto... si è (quasi) tornati alle brutture del 2014, anche se stavolta un po' "forzate"... comunque rimarchevoli il riscaldamento nello scenografico stadio dei marmi, il passaggio sulla ciclabile (dopo molti anni), il classico attraversamento (in senso inverso) di ponte Milvio (eccomi in basso a sx in canotta verde),

e l'arrivo allo stadio Olimpico (la mia 1^ volta da runner, pettorale 4445)

- Organizzazione: qui luci e (gravi) ombre... la partenza a onde (sia pure molto "elastica") ha funzionato... pur partendo dalla 3^ (e ultima dei competitivi), ho incredibilmente potuto prendere un buon passo sin dall'inizio... ovviamente non sono mancati un po' di elastici nei punti dove la sede si ristringeva...
le vele kilometriche erano messe benino nella prima metà di gara, totalmente a casaccio nella 2^...
rifornimento a metà gara (bicchieri di acqua, non usufruito) e finale (0.5l acqua e paninetti un po' duretti)...
pacco gara contenente (per la 1^ volta credo, di solito erano in cotone) maglia tecnica verde acido e scalda collo in pile grigio...
le mancanze più gravi:
- sbaglio di percorso (causa incrocio con non comp.) per i primi 12 (fino a Calcaterra incluso) con taglio di 1km abbondante... si anche potuto vedere (immagini e intervista al vincitore) nel servizio di ieri sera su Raisport... inoltre, su RF c'è ora la testimonianza diretta di Carmine Buccilli (poi arrivato 4°) che al momento del fattaccio inseguiva con altri il battistrada...
- deflusso dallo stadio totalmente cannato... non si era tenuto conto che una cosa è entrare di corsa e sgranati nel sottopasso, un'altra è uscirne camminando e tutti insieme... risultato: tappo clamoroso e diversi minuti passati in un tunnel clautrofobico e con temperature da bagno turco ... per fortuna nessuno si è sentito male...
Comunque, nel complesso buona gara per me... interpretata come al solito come un medio progressivo, chiudo in 46' e mezzo (superando molti podisti negli ultimi 3km) con una media tonda di 5'/km...
Alla prox

E bravissimo anche al nostro Rik, quindi deduco che la sofferenza castorica al tuo polpaccio ha dato i suoi frutti 

Bravi!!!

Bravi ragazzi

Bravo Rik !
Bravo mickita !!
>sim

castoro ha scritto:E bravissimo anche al nostro Rik, quindi deduco che la sofferenza castorica al tuo polpaccio ha dato i suoi frutti 

Per ora direi di si... Ora però sto di nuovo combattendo con l'influenza

Domenica 13/03/2016 ho partecipato per la seconda volta consecutiva alla maratona di Brescia.
Il percorso è proprio brutto ma è molto vicino a casa e, sapere che i miei famigliari possono
venire all'arrivo, mi fa dimenticare tutto. La mia maratona quest'anno comincia, come credo per tutti voi, con
il primo allenamento cioè il 18 gennaio. Non avevo nelle gambe che fondo lento natalizio per non ingrassare troppo.
Mi aspettavano otto settimane con 4/5 allenamenti alla settimana, il primo lo ricordo come ieri, un 5000 a 4min/Km + 8x500 a 3.40.
Avevo fatto molta fatica ed ero subito tentato di lasciar perdere, forse la maratona in 3 ore e 2 minuti non era alla mia portata
anche se avevo corso l'allenamento ben sotto i ritmi indicati.
Allenamento dopo allenamento, corro sempre forte, molto più forte del dovuto ma non ho il coraggio di iscrivermi alla gara.
Arrivo anche a correre un lunghissimo da 36 chilometri 3 settimane prima della gara, 15 secondi più forte del ritmo da tenere e qualcuno mi dice
che mi sono bruciato la gara. La paura aumenta e non ho il coraggio di iscrivermi nonostante 5 settimane di sacrifici.
La penultima domenica scoppio durante un 7x5000 complice il 10x1000 del giorno prima corso fortissimo, ma il morale scende e non mi iscrivo.
L'ultima domenica faccio una mezza e corro senza problemi in 4.20........non ho più alternative e faccio l'iscrizione.
La settimana della gara, scarico poco e mi faccio anche un 5x2000 bello sostenuto.
Solito pre-gara senza ritegno, fatto di una giornata completa sugli sci, qualche birra media (4) e qualche schifezza, cena inesistente.
Dormo poco, ma non sono stanco, anzi sono in prima griglia pronto a partire. L'adrenalina comincia a salire e arriva lo sparo. Comincio a
correre e, dopo un paio di chilometri, vengo affiancato dai palloncini delle 3 ore. Io corro sempre solo come un cane e vedo il gruppo che ride
e se la racconta. Mi attacco, non mi dispiace l'idea di farmi tirare per una volta. Corriamo sempre a 4.09 ma a me sembra di andare più piano e i
palloncini che ogni tanto mi colpiscono la testa mi fanno anche piacere. Come per tutte le mie corse lunghe, arrivo al 28° chilometro senza neppure
accorgermene, anche se i ritmi sono altini. Il gruppo e sempre meno folto tant'è che al 30° restiamo in tre visto il ritiro dell'altro pacer .
Sorpasso gente e incontro amici che sono partiti troppo forte. La mia maratona inizia al 36° dove parte la lunga salita che porta ad un chilometro
dal traguardo.
Dentro di me cominciano i ricordi dei duri allenamenti in collina, la salita non mi spaventa e corro forte. Penso di essere dove mi alleno di solito e focalizzo
le distanze nella mente. Il pensiero di mio padre, mia suocera, la mia compagna e la mia amatissima bambina che mi aspettano al traguardo,
mi fanno correre anche quando, al 40° ho fortissimi indurimenti muscolari ai polpacci che quasi non mi fanno più piegare le gambe. Ma corro forte......
Vai Manuuuuu, sento le voci conosciute, vedo tutti, vedo il tabellone, 2.57.53............. Che dire, la gioia più grande non è il tempo, sono le persone che ti aspettano
e ripensare a quella gente che ha corso con te anche senza scambiarsi una parola!

Grazie per aver condiviso questa bellissima esperienza !

>sim

Manu sei stato un fenomeno

Diploma

45^ Stramilano - 20/3/16

Eccomi all'entrata dell'arena civica... è quasi finita... sono stanco ma contento... l'obiettivo è centrato in pieno, un occhio al crono al 20°km me l'ha confermato... ecco il traguardo... ma... che succede??
Vedo una macchia rossa sulla 1^ corsia della pista a circa 20m dal traguardo... l'affianco... è un podista con la maglia rossa del pacco gara (qui la usano molto al contrario della RM-Ostia)...
è disteso a terra a faccia in giù, immobile
deve essere crollato un attimo prima perché non ha ancora nessuno attorno a soccorrerlo... è veramente una brutta immagine... tragicamente simile a quella del piccolo Aylan, morto su una spiaggia turca... stessa maglietta, stessa posa...
percepisco lo speaker che cerca di tranquillizzare il pubblico dicendo che non è niente...
la gioia per la conclusione della gara si mischia alla tristezza di quell'immagine...
chi frequenta le gare (soprattutto mezze e maratone) è abituato a vedere podisti in crisi, soccorsi da personale medico e avvolti nei teli termici (solo qui ne ho contati 3 o 4 negli ultimi km) ma quello che avevo visto non mi piaceva per niente...
ma si spera sempre per il meglio... invece ieri sera, girando tra siti, resoconti forumistici e foto, mi imbatto in questo
Per chi tra di noi sta (o è stato) su Runningforum, la morte di un giovane podista a pochi metri dal traguardo di una mezza maratona ha l'amaro sapore di un déjà-vu di cui avremmo volentieri fatto a meno...
ora come ora non ha molto senso mettersi a scrivere di tempi, andature, progressioni, impressioni, critiche o elogi...
magari lo farò tra qualche giorno... ma mi porterò dentro quell'immagine per molto tempo credo...
nel frattempo, domani dedicherò i miei primi km del post-gara a quello sfortunato podista, indossando la stessa maglietta rossa...
Ciao Fabio

hai proprio ragione Rik, questa immagine porta inevitabilmente il ricordo al caro Paolo e non si può scrivere altro 

rikchecorre ha scritto:Vedo una macchia rossa sulla 1^ corsia della pista a circa 20m dal traguardo... l'affianco... è un podista con la maglia rossa del pacco gara (qui la usano molto al contrario della RM-Ostia)...
è disteso a terra a faccia in giù, immobile

Ciao rik,
che tristezza il tuo racconto!

Tragedie di questo tipo non sono rarissime, purtroppo. Recentemente, un mesetto fa, c'è stata una morte anche qui vicino a me; capitata, oltretutto, durante una festosa corsa non competitiva.
A me non è mai successo, per fortuna, di assistere a decessi durante le corse; più volte però ho visto gente che stava male di brutto. Del resto, se si scorrono le pagine dei giornali locali, si scopre che le disgrazie sportive, più o meno drammatiche, capitano con una certa frequenza.
Questa situazione mi è confermata anche dalle testimonianze di mio figlio che lavora in un pronto soccorso e che fa anche servizio di emergenza su automedica.
Per valutare correttamente quanto il running sia pericoloso sarebbe interessante conoscere le statistiche sul numero e sulla frequenza degli incidenti.
Io, a mia sensazione, direi che le morti improvvise e del tutto casuali sono davvero poche. Ritengo che il più delle volte certe disgrazie siano, non dico volute, ma per incoscienza cercate. Vedo, in tanti runner, troppa foga, troppa voglia di strafare, di superare il limite, di esaltarsi nei successi o compiacersi nelle sofferenze e sconfitte.
Forse una qualche responsabilità ce l'hanno anche le società sportive, il marketing, i forum. Quanto concorrono ad esaltare oltremisura il gesto sportivo? Fanno bene al podista amatoriale le sofisticate  tabelle di allenamento? Le troppo meticolose misurazioni di tempi e ritmi? L'esagerato ricorso agli integratori? L'eccessiva importanza data all'efficienza ricavabile da scarpe, plantari, cavigliere, gambali e accessori di ogni tipo?
Si dirà che in definitiva lo sport, e il podismo in particolare, fa più bene che male, e che le morti e gli infortuni tra gli sportivi sono comunque inferiori a quante ce ne sono tra i sedentari. Sì è vero. Tuttavia dovremmo tutti, io per primo, correre con intelligenza, con la saggezza di chi ha il senso del limite, con rispetto verso le persone che a casa attendono il nostro ritorno.

Mi sovviene un vecchio adagio (termine appropriato a questa discussione) che dice:
« Non bisogna fare il passo più lungo della gamba ».

Ciao a tutti.

Caspita Rik, davvero una bruttissima esperienza. Adesso tutti parlano di statistiche, di correre con prudenza, di incoscienza. Io sinceramente non so cosa pensare di un caso come questo. Penso solo che questo povero ragazzo ha lasciato sicuramente un dolore inguaribile nel cuore di chi gli era vicino. Lo ha lasciato a te che gli sei passato soltanto vicino.....

C'è uno studio interessante pubblicato nel 2013 dall'Università di Firenze intorno ai casi di Mci (morte cardiaca improvvisa).

Questo il link di un articolo sulla Gazzetta dello Sport che riporta qualche dato di questo studio:

http://www.gazzetta.it/Fitness/05-02-2013/morte-improvvisa-sport-studio-spiega-cause-914155935437.shtml

>sim

Interessante l'articolo Sim!!

zivago ha scritto:Io, a mia sensazione, direi che le morti improvvise e del tutto casuali sono davvero poche. Ritengo che il più delle volte certe disgrazie siano, non dico volute, ma per incoscienza cercate. Vedo, in tanti runner, troppa foga, troppa voglia di strafare, di superare il limite, di esaltarsi nei successi o compiacersi nelle sofferenze e sconfitte...

Non sono d'accordo caro zivago... o meglio, lo sono se si limita il discorso agli infortuni... quelli si noi sportivi siamo maestri nel cercarceli... ma male che vada ci possono causare degli stop più o meno lunghi dall'attività...
quando si parla di decessi, la questione è diversa... non si muore per eccesso di allenamento o per allenamenti errati...
come si sa, l'organismo è in grado di proteggere un organo vitale come il cuore con dei meccanismi di autodifesa che fanno si che  l'attività sportiva venga interrotta prima di causare danni importanti...
a quel poveretto probabilmente sarebbe accaduta la stessa cosa per un qualsiasi stress psico-fisico (litigata con fidanzata/moglie, col capoufficio, nel fare una rampa di scale di corsa, ecc.)...
probabilmente aveva una malformazione cardiaca di tipo anatomico-funzionale (che nessun elettrocardiogramma da sforzo avrebbe mai potuto evidenziare) che ha deciso di manifestarsi proprio in quel momento...

rikchecorre ha scritto:Non sono d'accordo caro zivago... o meglio, lo sono se si limita il discorso agli infortuni... quelli si noi sportivi siamo maestri nel cercarceli... ma male che vada ci possono causare degli stop più o meno lunghi dall'attività...
quando si parla di decessi, la questione è diversa... non si muore per eccesso di allenamento o per allenamenti errati...

A questo proposito riporto dal "Corriere della Sera" parte dell'articolo relativo a quella tragica morte:

LA SPINTA VERSO L’IMPRESA. Se tutto era o.k. cos’è che allora ha provocato la morte di questo giovane podista amatore? Difficile dirlo. In fondo ieri, fra podisti della domenica e atleti agonisti la Stramilano ha visto la partecipazione di circa 70.000! corridori o camminatori che dir si voglia, per cui un infarto, con un tale massa impegnata, a vari livelli, in un severo sforzo atletico, può essere sempre in agguato. Il fatto è però che il povero Baselli è crollato proprio a dieci metri dal traguardo, forse tradito dalla voglia di portare a termine la sua fatica, forse sottovalutando i segnali negativi che il suo organismo gli potrebbe aver mandato negli ultimi chilometri di gara. Purtroppo non sapremo mai se si sarebbe potuto salvare o no qualora avesse deciso di fermarsi prima del crollo finale ad un passo dal traguardo. C’è piuttosto da sottolineare che negli ultimi 15 anni la massa dei podisti amatoriali è cresciuta in senso esponenziale, così come le relative presenze nelle varie gare di corsa su strada, dai classici 10 km sino ai 42 km e 195 metri della maratona passando per la distanza intermedia della mezza maratona (21km097 metri). Così in moltissimi finiscono per partire ogni volta andando a caccia del proprio primato personale, spesso violentando il proprio organismo che non sempre è stato allenato a dovere per affrontare distanze così impegnative. Se poi le condizioni climatiche, come ieri, sono poco favorevoli, ecco che lo stress fisiologico a cui si va incontro può diventare molto pericoloso.

NESSUNO SI FERMA. Il problema è che tutti, pur trascinandosi, vogliono arrivare al traguardo, magari per farsi un selfie con gli amici nel dopo gara e postare subito il tutto sui vari network. Quasi nessuno rinuncia a trasformarsi nei rambo della corse su strada senza avere la preparazione fisica e mentale per uscirne indenni. Così la corsa che per molti podisti amatoriali dovrebbe rimanere un meraviglioso strumento salutistico e rilassante si trasforma spesso in un 8000 himalayano da scalare, ad ogni costo, senza le bombole dell’ ossigeno. Non sempre ne vale la pena.

Che articolo banale. Mi meraviglio provenga da un giornale "serio": magari però era dell'edizione locale. Lì lasciano scrivere un po' tutti.
Nulla di originale: luoghi comuni triti e ritriti.
Ci manca solo il plastico ed un bel talk show.

-francesco- ha scritto:Che articolo banale. Mi meraviglio provenga da un giornale "serio": magari però era dell'edizione locale. Lì lasciano scrivere un po' tutti.
Nulla di originale: luoghi comuni triti e ritriti.
Ci manca solo il plastico ed un bel talk show.

La mia opinione è che questo taglio di articoli serva a scrivere comunque qualcosa in perfetto stile "italian-popolare" e tentare di mimetizzare la totale incompetenza sul problema trattato.

>sim

Oh! Ma allora anch'io ho scritto delle cazzate in un linguaggio (spero corretto) italian-popolare?!!
Confido però che voi, cari francesco e simpep, perdoniate le mia incompetenza e siate  indulgenti per le mie banalità. 
A parziale discolpa posso solo dirvi che anch'io, di tanto in tanto, scrivo qualcosa sui fogli locali dove (come nel mio caso) lasciano spazio a cani e porci.
Compatitemi se, con le mie stupidaggini, comprometto la serietà di questo simposio ben più autorevole e competente di quel giornale della sera.

P.S. Tutte le opinioni sono legittime e rispettabili. Si presuppone che siano fatte con la voglia di convincere e, magari, con la disponibilità a farsi persuadere. Ma per questo, a meno che non siano delle sentenze, dovrebbero essere argomentate.

P.P.S. L'articolo sopra citato è stato scritto da tale Giorgio Rondelli:
Milanese dell'Isola classe 1946, nazionale juniores sui 1500 metri nel 64/65, dopo il diploma Isef nel 1972 ha iniziato l'attività di allenatore con il Cus Pro Patria Milano di cui è tutt’ora il direttore tecnico. Nel suo palmarès ben 76 titoli italiani, 64 atleti portati in maglia azzurra e soprattutto, fra le quasi trenta medaglie conquistate a livello internazionale, spiccano i successi mondiali, europei ed olimpici dei suoi atleti migliori come Alberto Cova e Francesco Panetta. Attualmente allena una triathleta azzurra e un poker di mezzofondisti italiani e stranieri in lotta per partecipare ai giochi olimpici. Pubblicista dal 1989, ha collaborato con il Giornale, La Stampa, Il Giorno, Tuttosport ed attualmente il Corriere della Sera e dal 1981 con la rivista Correre. Dopo oltre dieci anni su Eurosport attualmente continua la sua attività di opinionista e telecronista su Sportitalia e sulla RSI Svizzera.

E' uscita sul sito della Stramilano la testimonianza del padre del povero Fabio che direi mette fine a ogni discussione...

"Abbiamo parlato con il medico che ha effettuato l’autopsia di Fabio: ci ha comunicato che Fabio aveva una malformazione al cuore, all’origine delle coronarie in prossimità dell’arteria aorta.
Non era riscontrabile, se non con una coronografia..."

La coronografia è un esame invasivo che nessun medico si sognerebbe di prescrivere ad un 30enne asintomatico!!
Con tutto il rispetto per Rondelli, già mi parti male toppando il cognome (tra Baselli e Cappello c'è una bella differenza!)
poi... che vuol dire:

zivago ha scritto:...forse sottovalutando i segnali negativi che il suo organismo gli potrebbe aver mandato negli ultimi chilometri di gara...

di che segnali parliamo?? Prima di tutto è probabile che di segnali non ne abbia proprio avuti (ma non lo sapremo mai)... e poi, se un qualsiasi podista dovesse fermarsi (in gara o allenamento) ad ogni "segnale negativo", non partirebbe nemmeno!!
Podisti ossessionati dalla ricerca del PB a tutti i costi?? Ma dove?? Ma quando mai??
Condizioni climatiche poco favorevoli?? Abbiamo corso tra i 13° e i 16-17°... mica con 28°... o forse ha visto la Sahara marathon??
Un po' di sensazionalismo in meno farebbe solo che bene!!

45^ Stramilano - 20/3/16
Comincio dalla fine... l'obiettivo dichiarato era di farla a 5'20"/km cercando di replicare (visto che era un 2° esordio) tempo e andamento gara della mia 1^ mezza (RM-Ostia del 2010)...
allora avevo chiuso in 1h52'38" con progressione continua...
qui a Milano chiudo in 1h52'43" con... progressione continua
Crono e (soprattutto) gestione gara mi lasciano molto soddisfatto... l'avvio è stato molto (forse anche troppo) cauto e passo al controllo del 5°km con quasi 1' di ritardo su Ostia... la cosa è in parte voluta, in parte dovuta al traffico iniziale... non tanto nei primissimi metri dopo la partenza, quanto nel primo paio di km dove la sede si restringeva leggermente (anche a causa dei transennamenti) causando rallentamenti anche se non clamorosi...
si riprende definitivamente a correre bene da C.so Sempione che si percorrerà ben 3 volte... 2 volte nel biscottone iniziale, una volta al 19°km...
qui le foto dei 3 passaggi (pett. 2080 in verde):



Recupero un po' dal 5° al 10°, ma lo vedrò solo dal TDS perché il tappeto è quasi in corrispondenza del rifornimento... avendo già saltato quello del 5°, la priorità era di bere piuttosto che pensare al crono
Al 10° il ritardo scende a 45"... le sensazione sono buone... sono sempre in mezzo a un mare di podisti... il rosso della maglia ufficiale domina il paesaggio... la mia maglia verde ramarro richiama l'attenzione di qualche collega romano e si scambiano 2 chiacchiere...
Al 15°km terzo rilevamento e terzo rifornimento (2° per me)... il gap con Ostia si è ridotto a 15"... l'andatura si è abbassata di 20"/km rispetto al 1° passaggio... le gambe cominciano a farsi sentire... del resto ho pochi km nelle stesse (ho fatto 2 allenamenti/settimana con qualche uscita in bici qua e la)... ma non accuso dolori particolari e si va... incremento ancora l'andatura... mi affiancano 2 podisti in maglia rosso/pacco gara... è un buon treno anche se un filo veloce... rischio e decido di prenderlo... purtroppo nella confusione dello spugnaggio del 17.5° li perdo... davanti a me una pink in maglia bianco/blu che corre storta come la torre di Pisa... la battezzo e mi metto in scia... (comincio ad essere "al gancio" e i treni sono fondamentali!!)... si riprende C.so Sempione... si sente profumo di traguardo... ancora non troppo vicino ma si sente... in fondo al viale si intravede l'arco della pace e dietro la torre del castello Sforzesco... affianco la pink e la supero...
ormai ci siamo... fine del corso e svolta a sx... segnale del 20°km con un inutile 4° rifornimento che ovviamente salto... il crono dice 1h38' e spiccioli... anche al netto dei 97m finali, il neurone sopravvissuto mi dice che l'obiettivo è raggiunto...
l'entrata nel vialetto che circonda l'arena mi gasa... era il punto in cui lo scorso anno mi ero messo a vedere gli arrivi dopo la stracittadina... ma stavolta sono dall'altra parte delle transenne
do fondo alle ultime energie... curva secca a sx e si entra nell'arena... semicurva e rettilineo tribune ed è finita...
il TDS mi dirà che ho corso gli ultimi 6km a 5'11"/km... considerando che facevo le ripetute sui 1000 a 5' direi che non è male
Foto all'arrivo

in 2° piano sulla dx si possono vedere i primi soccorsi al povero podista...

Organizzazione gara
Pro:
- buona logistica centro atleti
- bottigliette ai rifornimenti
- buon tifo del pubblico ma limitato ai primi/ultimi km
- discreto pacco gara
- sms del TDS con real time dopo pochi minuti dall'arrivo
Contro:
- Griglie partenza poco sorvegliate
- Mancanza partenza a onde (impensabile far partire 6000 e rotti podisti tutti insieme... alla Miguel qui a RM si fa da anni e fanno 1000/1500 podisti in meno)...
- rifornimenti in corrispondenza dei rilevamenti... da eliminare quello al 20°km e spostare gli altri 3 in avanti di un km (come se non sbaglio fanno alla RMOstia)
- percorso alquanto anonimo tranne i primi/ultimi km...
- sacca indumenti molto fragile (forse una sorta di gemellaggio con la RMOstia di quest'anno?   )
- deflusso atleti dallo stadio allucinante... 2 uscite intasate e passaggio su passerella sopraelevata con gradini ripidissimi (con grande gioia dei quadricipiti) per tornare al deposito borse (dopo 44 ed. si dovrebbe fare di meglio!)

Alla prox

grande Rik, vedrai che al prossimo tentativo abbatti il muro dell'1h50' 

Al 20° 1h38' e spiccioli... e quanto vai veloce?????

Ops... errore di sbaglio... erano 1h47' e spiccioli