L'ho letto su internet !

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Tutti possiamo sbagliare !

Povera ahahhaa

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Per le elezioni regionali 2015 in Campania.

Leggete attentamente il manifesto.

Ma come si fa a non condividere il programma politico di questo candidato !

>sim

programma politico??? dove lo si legge???

Mi ricorda un pò quello che è successo da poco qui da noi ... un pò stile Renzi ... una è finita in consiglio senza avere i voti per entrarci passando davanti anche a chi è stato votato ...

differentgear ha scritto:programma politico??? dove lo si legge??? . . . .

Solo la rètina dell'occhio maschile riesce a leggere il testo del programma !  

ahhhh

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Traduzioni uno a uno !

Huahuahua

>sim

Questa l'ho trovata davvero simpatica !

>sim

Ahhaa

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Non male neanche questa !

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Tutto per la casa !

Oggi ne ho scoperta una nuova: il 2 ottobre si celebra la “Festa dei Nonni”.
Sembra che sia diventata, addirittura, una ricorrenza sancita per legge (Legge 159 del 31 luglio 2005).

Io sono un nonno eppure, per dirla alla “Fantozzi”, « per me è una boiata pazzesca !! » .
Mi sembra una delle tante feste inventate appositamente per far riempire le tasche a chi vende cotillon.
Non a caso in Italia nasce per iniziativa dell'Unione Nazionale Florovivaisti Unaflor: non già dalle nostre tradizioni, ma come "moda" indotta da esigenze commerciali (sic!).
Alè dunque a comprare fiori, cartoncini colorati, profumi, monili, cravatte e borsette per far sorridere i nonnini.

Insomma, ogni occasione è buona per mercificare qualsiasi relazione umana o sentimento. Di questo passo arriveremo ad aggiungere alla festa della mamma, del papà, San Valentino... la festa dei fratelli, dei cugini, degli zii, dei nipoti, dei pronipoti, dei cognati, dei generi/nuore, degli amici, dei vicini, dei compaesani e compagnia cantante.

Un semplice coefficiente di moltiplicazione per due.

In Francia, i nonni e le nonne sono festeggiati con due giornate distinte.
La Festa della Nonna già dal 1987, la prima domenica di marzo.
La Festa del Nonno, introdotta dal 2008, la prima domenica di ottobre.
(https://it.wikipedia.org/wiki/Festa_dei_nonni#Storia)

>sim

sono d'accordo con te zivago, e le feste del cane e del gatto
ci sono già? non vorranno mica perdere questo importante business
(si scrive così vero prima che prendo un cazziatone)

Esagerati!!!

.da Repubblica.it

Huahuahua

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Sempre da Repubblica.it

ma dai!!!

In nostro Presidente del Consiglio fa jogging sul “Malecòn” a L'Avana.

È voglia di sport oppure... di spot ?!

Un tempo cantavamo:
“Aquí se queda la clara,
la entrañable transparencia,
de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.”
https://www.youtube.com/watch?v=d3UGb4JCMZs

Povero Ernesto…

se vedesse com'è andata a finire la sua (e nostra) rivoluzione... si rivolterebbe nella tomba.

... già povero Ernesto ...

..secondo me è saltato fuori dalla tomba, rivoltarsi è troppo poco..

Qualche tempo fa Guido Barilla, presidente della famosa azienda, dichiarò:
« Non faremo pubblicità con omosessuali, perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d'accordo, possono sempre mangiare la pasta di un'altra marca ».
La concorrenza prese la palla al balzo. Fioccarono quindi sincere dichiarazioni di rispetto e tolleranza verso qualsiasi forma di relazione sentimentale e famiglia; disinteressati proclami tipo:
« A casa Buitoni c'è posto per tutti » oppure « Le uniche famiglie che non sono Garofalo sono quelle che non amano la buona pasta ».
Onde per cui il Sig. Barilla, preso da autentico rimorso di coscienza, rettifica:
« Con riferimento alle dichiarazioni rese ieri alla “Zanzara” (nota trasmissione radiofonica), mi scuso se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche, o se hanno urtato la sensibilità di alcune persone ».

Adesso ci risiamo...

Sui social media dell'azienda Melegatti è stata diffusa un'immagine pubblicitaria con uno slogan discriminatorio contro le coppie formate da persone dello stesso sesso.
Qualcuno si è sdegnato: i soliti spocchiosi che vanno a cercare il pelo nell'uovo, hanno intravisto nel messaggio una velata allusione omofobica. Altri si sono un tantino offesi all'idea di non essere considerati “prossimo”. C'è stata gente che, addirittura, si è risentita dall'essere ritenuta incapace di amare i non  “fighi”.
Ecco quindi che la Melegatti S.p.A.  ha subito preso le distanze chiarendo che:
« La gestione della comunicazione sui social è affidata ad un’agenzia esterna che ha pubblicato senza autorizzazione da parte dell’Azienda. » e scusandosi con « Chiunque si sia sentito offeso dal contenuto ».

Io credo che tutti debbano essere liberi di pensarla come vogliono su famiglia, sesso, fede religiosa, politica, sport, musica, letteratura, cinema, cucina, giardinaggio, oroscopo, colore delle cravatte…
Odio però l'opportunismo, l'ambiguità, la doppiezza di chi non ha il coraggio di sostenere quel che pensa e non essere conseguente a ciò che dice.
Proprio come ci cantava Francesco Guccini in “Dio è morto” 1967:

“ … perché è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,
l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un dio che è morto...”

Nella Grecia antica si dice che ci fosse l'uso di tagliare una moneta per darne metà ad un amico.
Queste due metà possedute dalle due parti venivano trasferite alle generazioni successive affinché queste potessero sempre riconoscersi come amiche.
Questo "simbolo" (era il vero nome che veniva dato alle due parti di moneta) consentiva di trasferire l'amicizia fra altre persone.
Trasferiva valori laddove questi non erano ancora accettati o verificati.
Di fatto questi simboli, secondo me, trasferivano un pregiudizio.
Nel simbolo veniva trasferita una convenzione senza alcuna necessità linguistica.
Il simbolo, con la sua potenza evocativa, fa sintesi, diventa emblematico e capace di comunicare sensazioni.
Io tuttavia trovo il simbolismo una via ambigua per manifestare le proprie idee, una via che con la sua forza di sintesi blocca il reale confronto di idee. La causa di ciò è nella sua potenza espressiva che si colloca molto più in alto rispetto al ragionamento verbale.
Io credo che il simbolo sia la strada naturale per produrre un mito in alternativa alla parola che invece è capace di produrre logica e razionalità.
Ritornando alle forme pubblicitarie in genere.
La natura della pubblicità è fortemente simbolica al punto da perdere di vista la base del suo scopo informativo.
In genere, volontariamente o meno, il simbolismo sessuale semplice e accattivante diventa più centrale dell'oggetto pubblicizzato con il solo scopo di creare una associazione e un trasferimento automatico di interesse.

>sim

Interessante