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A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
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RunnersItalia :: ACCESSORI :: Scarpe
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A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Buonasera a tutto il popolo dei runner
Parlando e riparlando con tecnici delle scarpe e rappresentanti vari è sempre maggiore il numero di coloro che "rifiutano" l'inserimento di alcune scarpe in una delle categorie così come conosciute fin ora.
Ultimo episodio che avvolora questa nuova linea di pensiero, l'incontro (presenti Freccia e Robertino) con il tecnico Adidas presente alla Blood Runner: classica romana di inzio stagione. Il "ragazzo" parte subito bene facendo capire che anche lui ha un opinione bassa come la mia sul fortissimo ex atleta Massini, ora quotato tecnico, organizzatore di eventi fiorentini e scheggia impazzita degli stand Asics (fosse inviato dalla concorrenza per allontanare i clienti) e last but not least: campione di bon ton, tanto da far impallidire la guru dei galatei Lina Sotis, con le sue risposte "scaccia clienti"!!
L'evoluzione dei materiali ci da scarpe sempre più leggere con un potere ammortizzante proprio di scarpe che una volta erano ben più pesanti: Adidas Energy Boost, Saucony Kinvara e addirittura le minimaliste Brooks PureFlow2. Poteri ammortizzanti privi di quel peso che una volta ne certificava anche questa efficacie caratteristica.
Che ne pensate?
Parlando e riparlando con tecnici delle scarpe e rappresentanti vari è sempre maggiore il numero di coloro che "rifiutano" l'inserimento di alcune scarpe in una delle categorie così come conosciute fin ora.
Ultimo episodio che avvolora questa nuova linea di pensiero, l'incontro (presenti Freccia e Robertino) con il tecnico Adidas presente alla Blood Runner: classica romana di inzio stagione. Il "ragazzo" parte subito bene facendo capire che anche lui ha un opinione bassa come la mia sul fortissimo ex atleta Massini, ora quotato tecnico, organizzatore di eventi fiorentini e scheggia impazzita degli stand Asics (fosse inviato dalla concorrenza per allontanare i clienti) e last but not least: campione di bon ton, tanto da far impallidire la guru dei galatei Lina Sotis, con le sue risposte "scaccia clienti"!!
L'evoluzione dei materiali ci da scarpe sempre più leggere con un potere ammortizzante proprio di scarpe che una volta erano ben più pesanti: Adidas Energy Boost, Saucony Kinvara e addirittura le minimaliste Brooks PureFlow2. Poteri ammortizzanti privi di quel peso che una volta ne certificava anche questa efficacie caratteristica.
Che ne pensate?
Adrix- Piè Veloce
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Trovo interessantissimo il 3D,
Io sono (come ben sapete) Mizuniano doc, l'ultimo acquisto sono state le Sayonara, una ipotetica A2 come peso e sicuramente secca e reattiva con un ammortizzazione appena accennata.
Venendo dalla rider 16 ci si accorge subito di una calzatura corsaiola, ora credo dalla mia modestissima esperienza che Mizuno abbia ancora seppur con una forbice forse più ristretta una forma di categoria, per altre aziende non mi sbilancio.
Pablo
Io sono (come ben sapete) Mizuniano doc, l'ultimo acquisto sono state le Sayonara, una ipotetica A2 come peso e sicuramente secca e reattiva con un ammortizzazione appena accennata.
Venendo dalla rider 16 ci si accorge subito di una calzatura corsaiola, ora credo dalla mia modestissima esperienza che Mizuno abbia ancora seppur con una forbice forse più ristretta una forma di categoria, per altre aziende non mi sbilancio.
Pablo
Pablo- Super Runner
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Grande Pablo!
Purtroppo non conosco bene Mizuno, ma sto cercando di migliorare.
La risposta secca delle scarpe di Osaka sono una caratteristica che, verosimilmente, deriva direttamente dalla loro famosa piastra wave.
Poi, andrò a vedermi le Sayonara per capirne di più e chissà se non scatti "l'amore"?
Purtroppo non conosco bene Mizuno, ma sto cercando di migliorare.
La risposta secca delle scarpe di Osaka sono una caratteristica che, verosimilmente, deriva direttamente dalla loro famosa piastra wave.
Poi, andrò a vedermi le Sayonara per capirne di più e chissà se non scatti "l'amore"?
Adrix- Piè Veloce
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Caro Adrix il tema è molto interessante anche per me. Sono un iperpronatore, e mi chiedo se per questo motivo sono condannato ad usare scarpe A4 da 400gr. per tutta la mia vita podistica, o se c'è un'evoluzione anche nel settore delle scarpe "correttive".
Guidolopez- Corsa Veloce
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Per me, che userò sempre e solo A4, il problema non esiste. Le potranno chiamare in un altro modo, ma sempre scarpe per pronatori saranno. E il peso, ahimè, suppergiu sempre quello.
-francesco-- Forrest Gump
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Io ho i plantari quindi comunque prendo scarpe neutre perchè poi ci metto il plantare. Però sicuramente devo prendere una scarpa poco minimalista, anche se mi sono presa le saucony kinvara 3 e sono stra-stupende ... ma le posso usare per bassi chilometraggi.
differentgear- Moderatrice Pink
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Mi vengono in mente anche le Pegasus, che nei vari passaggi di modelli hanno alleggerito parecchio l' ammortizzazione. Perchè cambiare così radicalmente un modello di scarpa consolidato negli anni? Il risultato è che, chi come me ha bisogno di parecchia ammortizzazione, sarà costretto a cambiare modello se non marca...Adrix ha scritto:
L'evoluzione dei materiali ci da scarpe sempre più leggere con un potere ammortizzante proprio di scarpe che una volta erano ben più pesanti: Adidas Energy Boost, Saucony Kinvara e addirittura le minimaliste Brooks PureFlow2. Poteri ammortizzanti privi di quel peso che una volta ne certificava anche questa efficacie caratteristica.
Che ne pensate?
Federoca- Moderatrice Pink
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Io ho solo utilizzato Brooks, ma non mi dispiacerebbe provare Adidas le nuove Bost nella versione Energy. le ho calzate e devo dire che sono fantastiche, fasciano il piede che è un piacere, sono leggerissime e danno un senso di spianta a tirare pazzesco. Ma il dubbio è appunto a che tipo di categoria appartiene ad una A2 o A3 (come dicono tra l'altro).
In casa Brooks ho iniziato con le Glycerin 8 sia per il mio peso che per avere maggiore protezione, ho proseguito con le 9 secondo me la migliore della serie alleggerita al punto giusto, ammortizzata al punto giusto e protettiva quanto basta. Poi ho acquistato il "doposci" la Gly 10, non so come definire quella scarpa. Usata solo per un 100 di km e richiuse nello scatolo, praticamente nuove. Nessun feeling. Il passaggio d'obbligo quindi è stato alle Ghost con la 5, ottima scarpa, ed ora alla 6.
Il mio cruccio allora fu non ho un gran passo ma comunque ho perso peso, posso utilizzare una scarpa per runner veloci? Mi fu risposto che apparteneva alla categoria A3 e quindi mi avrebbe dato la classica protezione.
La 6 appartiene alla nuova filosofia di concepire le scarpe da ranning, "minimaliste" ma protettive. Io personalmente la trovo una ottima scarpa, leggera, ammortizzante quanto basta e sinceramente mi da lo stesso senso di protezione delle Glycerin.
In giro leggendo i vari pareri, ho avuto l'impressione che sia considerata una scarpa per gare tra i 10 ai 21km al max. La cosa mi sembra strana non capisco che caratteristiche dovrebbero avere le scarpe per una maratona, forse assomigliare ai "doposci"?
In casa Brooks ho iniziato con le Glycerin 8 sia per il mio peso che per avere maggiore protezione, ho proseguito con le 9 secondo me la migliore della serie alleggerita al punto giusto, ammortizzata al punto giusto e protettiva quanto basta. Poi ho acquistato il "doposci" la Gly 10, non so come definire quella scarpa. Usata solo per un 100 di km e richiuse nello scatolo, praticamente nuove. Nessun feeling. Il passaggio d'obbligo quindi è stato alle Ghost con la 5, ottima scarpa, ed ora alla 6.
Il mio cruccio allora fu non ho un gran passo ma comunque ho perso peso, posso utilizzare una scarpa per runner veloci? Mi fu risposto che apparteneva alla categoria A3 e quindi mi avrebbe dato la classica protezione.
La 6 appartiene alla nuova filosofia di concepire le scarpe da ranning, "minimaliste" ma protettive. Io personalmente la trovo una ottima scarpa, leggera, ammortizzante quanto basta e sinceramente mi da lo stesso senso di protezione delle Glycerin.
In giro leggendo i vari pareri, ho avuto l'impressione che sia considerata una scarpa per gare tra i 10 ai 21km al max. La cosa mi sembra strana non capisco che caratteristiche dovrebbero avere le scarpe per una maratona, forse assomigliare ai "doposci"?
walter2.0- Top Runner
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Effettivamente con i nuovi materiali si riesce ad ottenere un'ammortizzazione migliore con un peso più contenuto.
Mi ricordo le mie prime vere scarpe, le nimbus 12, meno ammortizzate delle Ride 5 che uso adesso ma almeno 60/70gr in più.
Mi ricordo le mie prime vere scarpe, le nimbus 12, meno ammortizzate delle Ride 5 che uso adesso ma almeno 60/70gr in più.
Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
concordo con te walter, le glycerin 9 sono forse le scarpe migliori che abbia mai avuto, le 10 invece.... dopo 16 mesi sono riuscito, a fatica, a portarle a 700km e penso che adesso le cestinerò direttamente. Scarpa pessima.
Le Ghost 6 le ho provate domenica mattina e mi hanno dato una buona sensazione anche se il 27,5cm pesa 310gr.
Le Ghost 6 le ho provate domenica mattina e mi hanno dato una buona sensazione anche se il 27,5cm pesa 310gr.
Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Io ho il 29cm, e comunque le sento leggere. Boh.loris ha scritto:concordo con te walter, le glycerin 9 sono forse le scarpe migliori che abbia mai avuto, le 10 invece.... dopo 16 mesi sono riuscito, a fatica, a portarle a 700km e penso che adesso le cestinerò direttamente. Scarpa pessima.
Le Ghost 6 le ho provate domenica mattina e mi hanno dato una buona sensazione anche se il 27,5cm pesa 310gr.
walter2.0- Top Runner
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Io rispondo alla domanda, no, non ha senso, anche perché, solo in italia esiste questa classificazione.
Che si classifichi una scarpa a seconda del potere amortizzante ancora passa ma metterci di mezzo anche il peso, credo non abbia senso, meno ancora ora che arrivano nuovi materiali e nuove filosofie
Che si classifichi una scarpa a seconda del potere amortizzante ancora passa ma metterci di mezzo anche il peso, credo non abbia senso, meno ancora ora che arrivano nuovi materiali e nuove filosofie
dovedavide- Corsa Media
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Beh dovedavide,
non sono d'accordissimo sul fatto che solo in Ita ci sia questo discorso.
Le stesse case costruttrici mettono nelle loro caratteristiche il fatto che determinate calzature siano più o meno adeguate al passo, peso, caratteristiche fisiche di chi le indossa.
Capisco e condivido in toto Different che come me usa i plantari quindi appoggio neutro ma sempre come me nessuno le vieta di utilizzare una Sayonara che pur essendo A2 è plantarabile al 100%.
I materiali che usa questa scarpa per esempio (che fra le altre cose ho recensito nell'apposita sezione) sono proprio per accontentare la maggior parte di runner, infatti con la nuova filosofia EU4IC (EUFORIC alla lettera) includono proprio quei runner che non avrebbero caratteristiche così chiare da A2 ma che possono permettersele in quanto ammortizzate senza dare pesantezza.
Possiamo dire ( questo si ) che tutte le classificazioni di scarpe hanno ampliato la forchetta di utilizzo per più persone e su questo mi trovi d'accordissimo.
Pablo
non sono d'accordissimo sul fatto che solo in Ita ci sia questo discorso.
Le stesse case costruttrici mettono nelle loro caratteristiche il fatto che determinate calzature siano più o meno adeguate al passo, peso, caratteristiche fisiche di chi le indossa.
Capisco e condivido in toto Different che come me usa i plantari quindi appoggio neutro ma sempre come me nessuno le vieta di utilizzare una Sayonara che pur essendo A2 è plantarabile al 100%.
I materiali che usa questa scarpa per esempio (che fra le altre cose ho recensito nell'apposita sezione) sono proprio per accontentare la maggior parte di runner, infatti con la nuova filosofia EU4IC (EUFORIC alla lettera) includono proprio quei runner che non avrebbero caratteristiche così chiare da A2 ma che possono permettersele in quanto ammortizzate senza dare pesantezza.
Possiamo dire ( questo si ) che tutte le classificazioni di scarpe hanno ampliato la forchetta di utilizzo per più persone e su questo mi trovi d'accordissimo.
Pablo
Pablo- Super Runner
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
@pablo, io non intendo che non esistano classificazioni, ma solo in italia ci sono questa 4 categorie: A4; A3; A2; A1 ed è riduttivo e alquanto difficile, oggi piu di ieri, di fare rientrare in queste categorie gli svariati tipi di scarpe che si trovano sul mercato.
Non entro nel merito di come o con quali argomenti le case metano in avanti le peculiarità delle proprie scarpe per vendere, spesso a chi non ne ha bisogno, scarpe hyper-technologiche.
Non entro nel merito di come o con quali argomenti le case metano in avanti le peculiarità delle proprie scarpe per vendere, spesso a chi non ne ha bisogno, scarpe hyper-technologiche.
dovedavide- Corsa Media
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Quoto in pieno... da almeno un paio d'anni questa classificazione ha perso molto significato e ne avrà sempre meno in futuro per i motivi già ricordati ("dimagrimento" delle scarpe tradizionali e introduzione di quelle semi-minimaliste)...dovedavide ha scritto:..io non intendo che non esistano classificazioni, ma solo in italia ci sono questa 4 categorie: A4; A3; A2; A1 ed è riduttivo e alquanto difficile, oggi piu di ieri, di fare rientrare in queste categorie gli svariati tipi di scarpe che si trovano sul mercato..
Per un semplice motivo cara Federica... per evitare quella che in gergo marketing è chiamata "cannibalizzazione" (calo degli acquisti degli altri modelli a causa dell'eccesso di vendita di un modello ben riuscito) e (eventualmente) per inserire una nuova linea... classico esempio: la Nike Skylon (unica scarpa decente della Nike) discontinuata per vendere gli altri modelli e per far posto alla linea freeFederoca ha scritto:Perchè cambiare così radicalmente un modello di scarpa consolidato negli anni?
rikchecorre- Forrest Gump
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Non ha senso, ma fin'ora sono state sempre classificate così le A1, 2, 3 e 4, mentre le A0 sono minimaliste e le A5 sono da trail. Se poi non ci vogliamo mettere il potere ammortizzante, come le classificheresti (oltre che per colore)?dovedavide ha scritto:Io rispondo alla domanda, no, non ha senso, anche perché, solo in italia esiste questa classificazione.
Che si classifichi una scarpa a seconda del potere amortizzante ancora passa ma metterci di mezzo anche il peso, credo non abbia senso, meno ancora ora che arrivano nuovi materiali e nuove filosofie
Adrix- Piè Veloce
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Spostiamo il punto di vista... classifichiamo il podista (che fa pure rima)
rikchecorre- Forrest Gump
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Ma qui e non solo non si usa questa specifica classificazione, ciò non impedisce di scegliere la scarpa giusta.
Concordo con rick, facciamo 2 domande al runner e capisci verso quale scarpa indirizzarlo.
Poi i criteri più importanti, comfort e prezzo sono, nella scelta tradizionale, spesso trascurati dai commessi, ma se torni a fare la domanda al podista non sono elementi indifferenti.
Concordo con rick, facciamo 2 domande al runner e capisci verso quale scarpa indirizzarlo.
Poi i criteri più importanti, comfort e prezzo sono, nella scelta tradizionale, spesso trascurati dai commessi, ma se torni a fare la domanda al podista non sono elementi indifferenti.
dovedavide- Corsa Media
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Quindi se ho ben capito spostare il discorso dalle scarpe al runner? si ma poi i parametri quali dovrebbero essere? altezza? peso? passo? età?
Credo che tutto sommato sia sempre il runner ad adattarsi alla scarpa e quando non ci riesce l'unica cosa è, cambiare modello/marca.
Per voi che caratteristiche dovrebbe avere una scarpa per correre distanze superiori ai 21km, diciamo 31/42?
Credo che tutto sommato sia sempre il runner ad adattarsi alla scarpa e quando non ci riesce l'unica cosa è, cambiare modello/marca.
Per voi che caratteristiche dovrebbe avere una scarpa per correre distanze superiori ai 21km, diciamo 31/42?
walter2.0- Top Runner
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Non mi trovo d accordo con molte cose che hai scritto.walter2.0 ha scritto:Quindi se ho ben capito spostare il discorso dalle scarpe al runner? si ma poi i parametri quali dovrebbero essere? altezza? peso? passo? età?
Credo che tutto sommato sia sempre il runner ad adattarsi alla scarpa e quando non ci riesce l'unica cosa è, cambiare modello/marca.
Per voi che caratteristiche dovrebbe avere una scarpa per correre distanze superiori ai 21km, diciamo 31/42?
Quanto l ultima domanda: quali caratteritiche per chi, per te ? Per me? Qui since torna a qualificare non la scarpa, ma come dice rick il podista.
Sembra che in molti pensino che sia la scarpa a fare il podista.
dovedavide- Corsa Media
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
@Davide - nessun problema, le mie "domande o criteri di scelta" nascono dalla mia inesperienza, del resto è solo da un paio di anni che corro, quindi cerco di capire quante più cose per evitare di fare errori negli acquisti. Un paio di Gly 10 mi son bastate.
Per quanto riguarda le caratteristiche della scarpa da "maratona" la domanda nasce dal fatto che alcuni sostengono che le ghost 6 o le adidas energy boost non vanno bene essendo poco protettive, a meno che non si abbia un passo decisamente inferiore al 5:30.
Per quanto riguarda le caratteristiche della scarpa da "maratona" la domanda nasce dal fatto che alcuni sostengono che le ghost 6 o le adidas energy boost non vanno bene essendo poco protettive, a meno che non si abbia un passo decisamente inferiore al 5:30.
walter2.0- Top Runner
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Quelli primari sono: peso, passo e appoggio (non solo pronazione o meno ma anche tallone o avanpiede)... i secondari sono: kilometraggio settimanale, terreno, infortuni...walter2.0 ha scritto:..si ma poi i parametri quali dovrebbero essere?
Alla luce di ciò e di quanto già detto, è chiaro che domande o affermazioni del tipo
owalter2.0 ha scritto:Per voi che caratteristiche dovrebbe avere una scarpa per correre distanze superiori ai 21km, diciamo 31/42?
hanno poco significato dovendo fare sempre riferimento a un dato podistawalter2.0 ha scritto:..alcuni sostengono che le ghost 6 o le adidas energy boost non vanno bene essendo poco protettive..
rikchecorre- Forrest Gump
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Concordo in pieno: le Gly 10, soprattutto nei primi 200 km per me erano "inguidabili"... non riuscivo a fare le curve!!loris ha scritto:concordo con te walter, le glycerin 9 sono forse le scarpe migliori che abbia mai avuto, le 10 invece.... dopo 16 mesi sono riuscito, a fatica, a portarle a 700km e penso che adesso le cestinerò direttamente. Scarpa pessima.
Le Ghost 6 le ho provate domenica mattina e mi hanno dato una buona sensazione anche se il 27,5cm pesa 310gr.
Le Ghost 6 tutta un'altra storia.
Le Adidas Energy Boost le vorrei provare: A3 con peso A2, dicoo i tecnici della casa tedesca. Vedremo.
Adrix- Piè Veloce
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
Mi sembra una discussione interessante e dico la mia, da inesperto e neofita delle minimal.
Come dice Davide, molto dipende dal podista.
Mi sembra di aver capito ad esempio che la tecnica di corsa sia piuttosto importante.
Usando una corratta tecnica di appoggio e spinta, ovvero ad esempio atterrando non di tallone con la gamba distesa, ma di centro-avampiede e con la gamba un po' piegata, alcune delle categorie utilizzate non hanno più molto senso, parlo ad esempio dei pronatori.
Ho fatto questo esempio perchè io sono stato classificato da Massini pronatore e ho corso per un annetto con delle scarpe A4. Quando sono passato a scarpe "minimali" cambiando completamente l'atterraggio e spostando l'appoggio dl piede più avanti, questo problema non si è posto più (almeno per kilometraggi classici). Ho notato che per poterlo fare è però necessario abituarsi e rinforzarsi alcuni muscoli che con le scarpeA3/A4 si usano meno, parlo dei famigerati polpacci, ma che sono necessari per correre "minimal".
Detto questo io, che ho 49 anni sono alto 165cm e peso tra i 66 e i 72 kg (dipende dai periodi) quindi non proprio leggero per la mia altezza, a novembre ho corso la Maratona di Firenze con un paio di Skechers GoRunRide (non proprio minimaliste, diciamo una via di mezzo, ma che impongono ad esempio di non atterrare di tallone) in 4h14'. Quindi come diceva Davide più che alla "quantità" del podista credo si debba guardare alla "qualità" del podista, non alla velocità al km ad esempio ma alla tecnica con cui quel km è stato corso.
Non nego che nei 42,195km della Maratona non abbia anche corso scompostamente e che quel minimo di protezione delle GoRunRide mi sia stato molto utile nel finale in cui non avevo più grande lucidità e nemmeno la reattività necessaria a mantenere una tecnica corretta, ma evidentemente le scarpe antipronazione con drop 14mm non mi erano così necessarie per correggere il mio "difetto" di appoggio come diagnosticato da Massini.
Io sono generalmente curioso e quando mi sono fatto male al tendine di Achille con un paio di Adidas A3 ho cominciato ad indagare, arrivando dopo un paio di anni alla situazione odierna. Io non voglio convincere nessuno, solo portare la mia esperienza. Buone corse!
Come dice Davide, molto dipende dal podista.
Mi sembra di aver capito ad esempio che la tecnica di corsa sia piuttosto importante.
Usando una corratta tecnica di appoggio e spinta, ovvero ad esempio atterrando non di tallone con la gamba distesa, ma di centro-avampiede e con la gamba un po' piegata, alcune delle categorie utilizzate non hanno più molto senso, parlo ad esempio dei pronatori.
Ho fatto questo esempio perchè io sono stato classificato da Massini pronatore e ho corso per un annetto con delle scarpe A4. Quando sono passato a scarpe "minimali" cambiando completamente l'atterraggio e spostando l'appoggio dl piede più avanti, questo problema non si è posto più (almeno per kilometraggi classici). Ho notato che per poterlo fare è però necessario abituarsi e rinforzarsi alcuni muscoli che con le scarpeA3/A4 si usano meno, parlo dei famigerati polpacci, ma che sono necessari per correre "minimal".
Detto questo io, che ho 49 anni sono alto 165cm e peso tra i 66 e i 72 kg (dipende dai periodi) quindi non proprio leggero per la mia altezza, a novembre ho corso la Maratona di Firenze con un paio di Skechers GoRunRide (non proprio minimaliste, diciamo una via di mezzo, ma che impongono ad esempio di non atterrare di tallone) in 4h14'. Quindi come diceva Davide più che alla "quantità" del podista credo si debba guardare alla "qualità" del podista, non alla velocità al km ad esempio ma alla tecnica con cui quel km è stato corso.
Non nego che nei 42,195km della Maratona non abbia anche corso scompostamente e che quel minimo di protezione delle GoRunRide mi sia stato molto utile nel finale in cui non avevo più grande lucidità e nemmeno la reattività necessaria a mantenere una tecnica corretta, ma evidentemente le scarpe antipronazione con drop 14mm non mi erano così necessarie per correggere il mio "difetto" di appoggio come diagnosticato da Massini.
Io sono generalmente curioso e quando mi sono fatto male al tendine di Achille con un paio di Adidas A3 ho cominciato ad indagare, arrivando dopo un paio di anni alla situazione odierna. Io non voglio convincere nessuno, solo portare la mia esperienza. Buone corse!
simonerun- Corsa Media
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Re: A1, A2 ed A3: hanno ancora senso le categorie?
e fai bene a riportare al tua esperienza simonerun, è proprio questo il bello dei vari forum, ovvero che ognuno porti la propria esperienza e racconti aspetti positivi e negativi che ha riscontrato nelle varie prove
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