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4 principali errori nella corsa
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4 principali errori nella corsa
Siamo in un forum "running", parliamo quindi di corsa:
mi sono imbattuto in questo interessantissimo articolo che va a sfatare i miti che spesso si leggono sul web (vedi Albanesi), aspetto i vostri commenti
http://www.correrenaturale.com/blog/i-4-principali-errori-nella-corsa/
mi sono imbattuto in questo interessantissimo articolo che va a sfatare i miti che spesso si leggono sul web (vedi Albanesi), aspetto i vostri commenti
http://www.correrenaturale.com/blog/i-4-principali-errori-nella-corsa/
Re: 4 principali errori nella corsa
Capisco che Albanesi non riscuota le tue simpatie, ma nell'unico (credo) articolo in cui parla di "natural running" (http://www.albanesi.it/arearossa/articoli/pose_running.htm), non dice cose molto diverse...
Per quanto riguarda l'articolo da te citato direi... niente di nuovo sotto il sole...
da quello che vedo, mi verrebbe da dire che questo supposto metodo "naturale" tanto naturale non lo sia...
tanto per cominciare, nell'articolo non si cita una delle caratteristiche principali di questo metodo che è lo zero drop delle scarpe "minimaliste"... sono scarpe che vengono abitualmente usate da un numero di podisti ancora estremamente ristretto (su questo forum siamo, se non sbaglio, solo io e Claudio-Aroldo ad usarle)... non solo, ma molti marchi stanno facendo dietro-front su questo versante (sconfessando Albanesi quando afferma che "sicuramente il pose running ha una forte componente commerciale (la vendita di scarpe come le Vibram o ultraleggere di altre marche)...)"
La Saucony ha eliminato le uniche 2 scarpe drop0 in catalogo (la Hattori prima, la Virrata ora), Brooks e New Balance hanno ridimensionato molto le rispettive linee minimaliste, Asics e Nike non hanno mai avuto vere minimaliste in catalogo, e così via...
Per quanto riguarda i 4 punti dell'articolo:
sul punto 1 non sono d'accordo... anzi, semmai mi capita di vedere più spesso podisti che corrono dritti di quanti corrono col busto troppo spinto in avanti...
del punto 2 avevo già parlato... ho potuto sperimentare di persona quanto sia difficile il raggiungimento della famosa "frequenza 180bpm"... ho dovuto accettare di avere una frequenza di 150-160bpm... i 180 li raggiungo solo su stimolo esterno (musica a frequenza idonea) altrimenti non li mantengo...
il 3° punto non credo sia così diffuso come viene descritto... devo però dire che riscontro una certa tensione muscolare con una maggiore frequenza in alcune podiste donne soprattutto a livello di braccia.. capita abbastanza sovente di vederle correre con i gomiti molto piegati e le mani serrate a pugno chiuso...
il 4° punto riguarda il celebre e fantomatico appoggio di mesopiede... anche qui parliamo di merce rara...
vuoi per abitudine, vuoi per i 25-30mm di gomma che la stragrande maggioranza dei podisti ha sotto le suole, trovare runners che non siano heel-strikers è un po' un terno al lotto... e ciò tanto più quanto maggiore è l'andatura (o minore la velocità)... io credo di essere riuscito in questi 2 ultimi anni a modificare abbastanza il mio appoggio ma, a giudicare da diverse foto, qualche tallonata me la concedo ancora...
In conclusione, credo si tratti di errori che rimarranno ben presenti ancora a lungo... anche perché, come giustamente detto nell'articolo, il cercare di correggerli a tutti i costi può facilmente far andare dalla padella alla brace
Per quanto riguarda l'articolo da te citato direi... niente di nuovo sotto il sole...
da quello che vedo, mi verrebbe da dire che questo supposto metodo "naturale" tanto naturale non lo sia...
tanto per cominciare, nell'articolo non si cita una delle caratteristiche principali di questo metodo che è lo zero drop delle scarpe "minimaliste"... sono scarpe che vengono abitualmente usate da un numero di podisti ancora estremamente ristretto (su questo forum siamo, se non sbaglio, solo io e Claudio-Aroldo ad usarle)... non solo, ma molti marchi stanno facendo dietro-front su questo versante (sconfessando Albanesi quando afferma che "sicuramente il pose running ha una forte componente commerciale (la vendita di scarpe come le Vibram o ultraleggere di altre marche)...)"
La Saucony ha eliminato le uniche 2 scarpe drop0 in catalogo (la Hattori prima, la Virrata ora), Brooks e New Balance hanno ridimensionato molto le rispettive linee minimaliste, Asics e Nike non hanno mai avuto vere minimaliste in catalogo, e così via...
Per quanto riguarda i 4 punti dell'articolo:
sul punto 1 non sono d'accordo... anzi, semmai mi capita di vedere più spesso podisti che corrono dritti di quanti corrono col busto troppo spinto in avanti...
del punto 2 avevo già parlato... ho potuto sperimentare di persona quanto sia difficile il raggiungimento della famosa "frequenza 180bpm"... ho dovuto accettare di avere una frequenza di 150-160bpm... i 180 li raggiungo solo su stimolo esterno (musica a frequenza idonea) altrimenti non li mantengo...
il 3° punto non credo sia così diffuso come viene descritto... devo però dire che riscontro una certa tensione muscolare con una maggiore frequenza in alcune podiste donne soprattutto a livello di braccia.. capita abbastanza sovente di vederle correre con i gomiti molto piegati e le mani serrate a pugno chiuso...
il 4° punto riguarda il celebre e fantomatico appoggio di mesopiede... anche qui parliamo di merce rara...
vuoi per abitudine, vuoi per i 25-30mm di gomma che la stragrande maggioranza dei podisti ha sotto le suole, trovare runners che non siano heel-strikers è un po' un terno al lotto... e ciò tanto più quanto maggiore è l'andatura (o minore la velocità)... io credo di essere riuscito in questi 2 ultimi anni a modificare abbastanza il mio appoggio ma, a giudicare da diverse foto, qualche tallonata me la concedo ancora...
In conclusione, credo si tratti di errori che rimarranno ben presenti ancora a lungo... anche perché, come giustamente detto nell'articolo, il cercare di correggerli a tutti i costi può facilmente far andare dalla padella alla brace
rikchecorre- Forrest Gump
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Re: 4 principali errori nella corsa
carissimo Rik, devo controbattere un paio di punti da te citati, il punto 1 ed il punto 3:
molti ma molti allenatore (o pesudo tali) invece invitano le persone proprio a buttare il corpo in avanti, mi è capitato nelle mie 150 gare (e anche di leggerlo spessissimo su RF) di sentire persone che dicono ad altre: non stare col busto così eretto, metti un pò avanti le spalle che così hai meno resistenza all'aria ...
Non solo, addirittura ho letto e sentito dalla viva voce di persone che scrivono/dicono che un busto leggermente inclinato in avanti aiuto addirittura ad atterrare di mesopiede andando quindi a sposare poi il consiglio nr. 4 del video postato ...
anche per quanto riguarda il punto 3 non sono d'accordo, molto ma molto spesso mi capita di vedere gente correre tutta impettita e molto ma molto rigida, tant'è vero che soprattutto tra i maratoneti, vedo gente contratta sui trapezi a fine allenamento/gara. Ricordo ancora una cosa che accadde alla mia prima ed unica esperienza da pacer ufficiale (30km del mare del 2014), mentre correvamo, consigliavo a chi ci seguiva ogni tanto di "scaricare" le braccia in basso, questo sia per facilitare la circolazione sanguigna, sia per non sentire la pesantezza sulle braccia verso fine gara e sia per allentare un pò di rigidezza sul busto, ebbene l'altro pacer mi ha preso per il cu.o dicendo: ma perchè verso la fine corrono sulle braccia ?
molti ma molti allenatore (o pesudo tali) invece invitano le persone proprio a buttare il corpo in avanti, mi è capitato nelle mie 150 gare (e anche di leggerlo spessissimo su RF) di sentire persone che dicono ad altre: non stare col busto così eretto, metti un pò avanti le spalle che così hai meno resistenza all'aria ...
Non solo, addirittura ho letto e sentito dalla viva voce di persone che scrivono/dicono che un busto leggermente inclinato in avanti aiuto addirittura ad atterrare di mesopiede andando quindi a sposare poi il consiglio nr. 4 del video postato ...
anche per quanto riguarda il punto 3 non sono d'accordo, molto ma molto spesso mi capita di vedere gente correre tutta impettita e molto ma molto rigida, tant'è vero che soprattutto tra i maratoneti, vedo gente contratta sui trapezi a fine allenamento/gara. Ricordo ancora una cosa che accadde alla mia prima ed unica esperienza da pacer ufficiale (30km del mare del 2014), mentre correvamo, consigliavo a chi ci seguiva ogni tanto di "scaricare" le braccia in basso, questo sia per facilitare la circolazione sanguigna, sia per non sentire la pesantezza sulle braccia verso fine gara e sia per allentare un pò di rigidezza sul busto, ebbene l'altro pacer mi ha preso per il cu.o dicendo: ma perchè verso la fine corrono sulle braccia ?
Re: 4 principali errori nella corsa
Ciao castoro,
è vero, nel web si trova di tutto sul running.
Il podista amatoriale è frastornato da un'impressionante mole di teorie, metodi, suggerimenti, pareri. In questa caterva di informazioni è difficile distinguere le verità dal mito, la sensatezza dalla stupidità, la sincerità disinteressata dalla speculazione.
Alcuni articoli sembrano seri. Molti hanno una parvenza scientifica e usano un linguaggio artatamente tecnico ma, in realtà, sono dei “consigli per gli acquisti”. Tanti siti parlano di running con l'intenzione, più o meno esplicita, di veicolare la vendita di scarpe, accessori, integratori, libri e riviste. Pagine e pagine di considerazioni non del tutto chiare sulla corsa propongono, in ultima analisi, seminari, workshop, corsi, training, ecc. .
Sicuramente le proposte serie sono molte, ma tante sono anche quelle improvvisate. Senza dubbio si offrono prodotti e servizi validi, ma non mancano le ingannevoli soluzioni.
Insomma in questa ragnatela (il web) ci troviamo impigliato di tutto. Nell'enormità di informazioni che dicono tutto e il contrario di tutto, è difficile raccapezzarsi.
Tu, caro Roberto, pensi che questo “Master Running Coach” sia più affidabile di Albanesi?
Ma veniamo al merito della questione “principali errori nella corsa”.
Nelle mia limitata ma non brevissima esperienza di running (forse doveri dire jogging) poche volte mi sono preoccupato della postura. Quando l'ho fatto, appunto condizionato dalla lettura di certi articoli, ne sono uscito dolorante.
Corro circa 2000 Km all'anno: perlopiù su percorsi collinari e molto su sterrato e sentieri. Non mi sono mai infortunato.
Quando cerco di modificare la mia falcata naturale inevitabilmente fatico di più e non ottengo un miglioramento nella prestazione. Per un certo periodo ho cercato di insistere con il cosiddetto “atterraggio col mesopiede-avampiede” ma sono andato incontro a dei dolori: quindi ho deciso di lasciar perdere.
Credo che la postura sia molto più importante per il velocista che per il fondista.
Questa mia convinzione è stata rafforzata dalla recente lettura del libro:
“INSEGUENDO BOLT” di Pietro Mennea - Ed. Limina - 213 pag. .
Il campione olimpico analizza come sia stato possibile, per così tanti recordman e più di tutti per Usain Bolt, migliorare continuamente e in breve tempo il record che lui ha detenuto per ben 17 anni. Ebbene secondo Mennea, escludendo il doping, il salto di qualità è dovuto principalmente al perfezionamento della postura e della falcata. Un miglioramento reso possibile dagli studi scientifici sul sistema bio-motorio. Infatti oggi le moderne strumentazioni computerizzate consentono di analizzare la corsa in laboratorio, di studiarne precisamente ogni dettaglio e quindi di suggerire posture sempre più efficienti. Pensate che Bolt è arrivato a fare quel che fa correggendo un'errata postura dovuta ad un suo difetto fisico: a causa di una scogliosi, l'atleta più veloce del mondo, corre con la gamba destra più corta di un centimetro e mezzo!
Buone corse a tutti.
è vero, nel web si trova di tutto sul running.
Il podista amatoriale è frastornato da un'impressionante mole di teorie, metodi, suggerimenti, pareri. In questa caterva di informazioni è difficile distinguere le verità dal mito, la sensatezza dalla stupidità, la sincerità disinteressata dalla speculazione.
Alcuni articoli sembrano seri. Molti hanno una parvenza scientifica e usano un linguaggio artatamente tecnico ma, in realtà, sono dei “consigli per gli acquisti”. Tanti siti parlano di running con l'intenzione, più o meno esplicita, di veicolare la vendita di scarpe, accessori, integratori, libri e riviste. Pagine e pagine di considerazioni non del tutto chiare sulla corsa propongono, in ultima analisi, seminari, workshop, corsi, training, ecc. .
Sicuramente le proposte serie sono molte, ma tante sono anche quelle improvvisate. Senza dubbio si offrono prodotti e servizi validi, ma non mancano le ingannevoli soluzioni.
Insomma in questa ragnatela (il web) ci troviamo impigliato di tutto. Nell'enormità di informazioni che dicono tutto e il contrario di tutto, è difficile raccapezzarsi.
Tu, caro Roberto, pensi che questo “Master Running Coach” sia più affidabile di Albanesi?
Ma veniamo al merito della questione “principali errori nella corsa”.
Nelle mia limitata ma non brevissima esperienza di running (forse doveri dire jogging) poche volte mi sono preoccupato della postura. Quando l'ho fatto, appunto condizionato dalla lettura di certi articoli, ne sono uscito dolorante.
Corro circa 2000 Km all'anno: perlopiù su percorsi collinari e molto su sterrato e sentieri. Non mi sono mai infortunato.
Quando cerco di modificare la mia falcata naturale inevitabilmente fatico di più e non ottengo un miglioramento nella prestazione. Per un certo periodo ho cercato di insistere con il cosiddetto “atterraggio col mesopiede-avampiede” ma sono andato incontro a dei dolori: quindi ho deciso di lasciar perdere.
Credo che la postura sia molto più importante per il velocista che per il fondista.
Questa mia convinzione è stata rafforzata dalla recente lettura del libro:
“INSEGUENDO BOLT” di Pietro Mennea - Ed. Limina - 213 pag. .
Il campione olimpico analizza come sia stato possibile, per così tanti recordman e più di tutti per Usain Bolt, migliorare continuamente e in breve tempo il record che lui ha detenuto per ben 17 anni. Ebbene secondo Mennea, escludendo il doping, il salto di qualità è dovuto principalmente al perfezionamento della postura e della falcata. Un miglioramento reso possibile dagli studi scientifici sul sistema bio-motorio. Infatti oggi le moderne strumentazioni computerizzate consentono di analizzare la corsa in laboratorio, di studiarne precisamente ogni dettaglio e quindi di suggerire posture sempre più efficienti. Pensate che Bolt è arrivato a fare quel che fa correggendo un'errata postura dovuta ad un suo difetto fisico: a causa di una scogliosi, l'atleta più veloce del mondo, corre con la gamba destra più corta di un centimetro e mezzo!
Buone corse a tutti.
zivago- Piè Veloce
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Re: 4 principali errori nella corsa
zivago ha scritto:
Nelle mia limitata ma non brevissima esperienza di running (forse doveri dire jogging) poche volte mi sono preoccupato della postura. Quando l'ho fatto, appunto condizionato dalla lettura di certi articoli, ne sono uscito dolorante.
Concordo con Zivago.
Non mi preoccupo affatto di come corro, se lo faccio è peggio.
Tuttavia negli ultimi mesi ho sostituito una seduta di fondo con una di esercizi appositi per atletica, come corsa calciata, skip ginocchia alte, esercizi statici per la mobilità delle anche. La mia corsa è più sciolta, ma il cambiamento sta avvenendo in maniera naturale, senza che io ci pensi.
Federoca- Moderatrice Pink
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Re: 4 principali errori nella corsa
Zivago non è un segreto quello che pendo di Albanesi, ma cmq avvaloro una tesi o una teoria anche e soprattutto con la mia testa e con "sperimentazioni" sul campo (sia personali che non), dovute a studi "scolastici" (li chiamo così perchè l'Isef quando lo frequentavo io era ancora un diploma) ad impressioni personali e ultimamente al neo-corso per diventare preparatore atletico e sportivo.
E' vero che nel web si trova tutto ed il contrario di tutto, ma quello che mi premeva sottolineare è il riportare quello che molti pseudo-allenatori improvvisati dicono agli altri podisti prendendo per oro colato quello che leggono su un sito o su un libro.
Ad esempio quello che riporti, nella vita "reale" è esattamente l'opposto (mi spiego meglio, non è che nella velocità la postura non serve, tutt'altro), sono proprio gli atleti (e parlo sempre di amatori) che corrono lunghe distanze che possono aver problemi per una postura errata, proprio perchè stanno molte ore sulle gambe, di conseguenza a livello fisiologico soffrono maggiormente per il continuo accorciarsi delle ultime vertebre della colonna lombo/sacrale dovuto al continuo impatto col terreno.
Certo, le scarpe moderne offrono un'ammortizzazione che fino a qualche anno fa era inesistente, ma cmq l'impatto sul terreno c'è.
Sia chiaro, anche io sono del motto "corri come hai sempre corso", a mio avviso il miglior modo di correre è quello "naturale", nel senso che se per 30/40/50 anni si è corso in modo è controproducente cambiare l'impostazione di corsa se non seguiti passo passo da una persona competente.
Ricordo quando praticavo nuoto agonistico, magari si era convinti di eseguire un movimento nella maniera corretta, salvo poi scoprire da riprese video durante le gare che invece il movimento era completamente errato, ma ahimè, i "nostri" allenatori seguivano il motto: chissenefrega come nuoti, devi pompare a più a non posso ...
E' vero che nel web si trova tutto ed il contrario di tutto, ma quello che mi premeva sottolineare è il riportare quello che molti pseudo-allenatori improvvisati dicono agli altri podisti prendendo per oro colato quello che leggono su un sito o su un libro.
Ad esempio quello che riporti, nella vita "reale" è esattamente l'opposto (mi spiego meglio, non è che nella velocità la postura non serve, tutt'altro), sono proprio gli atleti (e parlo sempre di amatori) che corrono lunghe distanze che possono aver problemi per una postura errata, proprio perchè stanno molte ore sulle gambe, di conseguenza a livello fisiologico soffrono maggiormente per il continuo accorciarsi delle ultime vertebre della colonna lombo/sacrale dovuto al continuo impatto col terreno.
Certo, le scarpe moderne offrono un'ammortizzazione che fino a qualche anno fa era inesistente, ma cmq l'impatto sul terreno c'è.
Sia chiaro, anche io sono del motto "corri come hai sempre corso", a mio avviso il miglior modo di correre è quello "naturale", nel senso che se per 30/40/50 anni si è corso in modo è controproducente cambiare l'impostazione di corsa se non seguiti passo passo da una persona competente.
Ricordo quando praticavo nuoto agonistico, magari si era convinti di eseguire un movimento nella maniera corretta, salvo poi scoprire da riprese video durante le gare che invece il movimento era completamente errato, ma ahimè, i "nostri" allenatori seguivano il motto: chissenefrega come nuoti, devi pompare a più a non posso ...
Re: 4 principali errori nella corsa
Un penserino ... qualche tempo fa Gopium che è da un pò che non scrive sul forum (a seguito di suoi problemi di salute, chissà come sta ... spero meglio) mi disse che per certi versi quando i tuoi ritmi migliorano la postura "arriva quasi da se". Quel periodo che riuscivo a correre un pò più veloce di come corro ora mi sono accorta che è vero, il busto tendo "naturalmente" a tenerlo più diritto.
differentgear- Moderatrice Pink
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Re: 4 principali errori nella corsa
A parte il discorso della "resistenza all'aria" che (alle velocità podistiche) fa un po' sorridere, non stai controbattendo il mio punto... significa che concordi con me quando dico che ci sono molti podisti che corrono troppo "impettiti"...castoro ha scritto:..molti ma molti allenatore (o pesudo tali) invece invitano le persone proprio a buttare il corpo in avanti, mi è capitato nelle mie 150 gare (e anche di leggerlo spessissimo su RF) di sentire persone che dicono ad altre: non stare col busto così eretto, metti un pò avanti le spalle che così hai meno resistenza all'aria..
attenzione poi a capirci bene... nel natural running (almeno nella versione chi running che ho seguito per un po', non so nel pose) non è il busto che si deve piegare in avanti (creando un angolo inferiore ai 180° col bacino) ma tutto il corpo (vedasi figura)...
Questo è il motivo principale per cui la "transizione" deve essere lunga e graduale (tanto più se si è anziani anagraficamente e/o podisticamente)... si devono riabituare alcuni muscoli (del polpaccio soprattutto) e tendini a fare il loro mestiere (ammortizzare) che nella corsa tradizionale viene in gran parte fatto dalla gomma delle scarpe...zivago ha scritto:Per un certo periodo ho cercato di insistere con il cosiddetto “atterraggio col mesopiede-avampiede” ma sono andato incontro a dei dolori: quindi ho deciso di lasciar perdere...
Anche qui bisogna intendersi sul significato di naturale... personalmente non ci vedo molto di "naturale" nel correre con drop di 10-12mm e con 25-30mm di gomma sotto la pianta del piede (nasciamo scalzi dopo tutto)...castoro ha scritto:Sia chiaro, anche io sono del motto "corri come hai sempre corso", a mio avviso il miglior modo di correre è quello "naturale"..
da un lato ciò ha permesso a molti podisti (spesso sovrappeso) di poter affrontare distanze (dalla mezza in su) che non avrebbero potuto permettersi con le scarpe che c'erano fino agli anni '70... dall'altro ha significato la quasi completa perdita della propriocettività (di caviglia e pianta del piede) e la diffusione di quegli infortuni dovuti al tallonare consentito dalle scarpe moderne...
rikchecorre- Forrest Gump
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Re: 4 principali errori nella corsa
no Rik, non intendevo che troppe persone corrono impettite, certo, un gran numero lo fa, ma intendevo che ho sentito spesso dire alle persone di spostare le spalle in avanti (e non tutto il corpo come giustamente riporti tu).
Per quanto riguarda la mia frase del correre "naturale" ho precisato che dopo esserci abituati ad una postura per 20/30/40 anni si pretende di cambiarla di colpo, mentre a mio avviso ormai il "dato è tratto" e cambiare di colpo può solo essere controproducente, se si vuole davvero cambiare postura dopo averla "viziata" per così tanti anni va fatto in modo molto graduale e seguiti passo passo da un professionista.
Certo, è vero che nasciamo scalzi, ma quando arrivi a 40 anni e hai sempre portato le scarpe, passare direttamente alle drop 0 a mio avviso è il modo migliore per infortunarsi ...
Pensa che quando avevo 20 anni, dopo che per soli 3 anni avevo portato le prime asics con gel, un'estate comprai un paio di scarpe da ginnastica praticamente piatte (praticamente le superga erano meno piatte di queste), le portai tutta l'estate per camminare e a settembre rimediai una bella periostite che mi costrinse ad uno stop di 2 mesi nella corsa ...
Per quanto riguarda la mia frase del correre "naturale" ho precisato che dopo esserci abituati ad una postura per 20/30/40 anni si pretende di cambiarla di colpo, mentre a mio avviso ormai il "dato è tratto" e cambiare di colpo può solo essere controproducente, se si vuole davvero cambiare postura dopo averla "viziata" per così tanti anni va fatto in modo molto graduale e seguiti passo passo da un professionista.
Certo, è vero che nasciamo scalzi, ma quando arrivi a 40 anni e hai sempre portato le scarpe, passare direttamente alle drop 0 a mio avviso è il modo migliore per infortunarsi ...
Pensa che quando avevo 20 anni, dopo che per soli 3 anni avevo portato le prime asics con gel, un'estate comprai un paio di scarpe da ginnastica praticamente piatte (praticamente le superga erano meno piatte di queste), le portai tutta l'estate per camminare e a settembre rimediai una bella periostite che mi costrinse ad uno stop di 2 mesi nella corsa ...
Re: 4 principali errori nella corsa
A quanto pare qui... quasi tutti corrono perfettamente!castoro ha scritto:... aspetto i vostri commenti ...
zivago- Piè Veloce
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Re: 4 principali errori nella corsa
Io no e oggi al 23esimo ero peggio del solito
differentgear- Moderatrice Pink
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Re: 4 principali errori nella corsa
Eliana, fra poco arrivi in Austria !
>sim
>sim
simpep- Moderatore
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Re: 4 principali errori nella corsa
Brava Eliana direi che questo è il piede giusto!!!
marina- Run like a Pink
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Re: 4 principali errori nella corsa
Ma magari non arrivo rantolo ma va bene anche così
differentgear- Moderatrice Pink
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Re: 4 principali errori nella corsa
O tutti corrono in modo "innaturale"zivago ha scritto:A quanto pare qui... quasi tutti corrono perfettamente!castoro ha scritto:... aspetto i vostri commenti ...
rikchecorre- Forrest Gump
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Re: 4 principali errori nella corsa
Per quanto mi riguarda non ho mai cercato di variare la mia postura durante la corsa.
Faccio tutto con naturalità e vedo che gli infortuni (tocco ferro al momento !), mi stanno alla larga.
Leggo spesso che la cadenza ottimale è di 180 passi al minuto, la mia non si discosta di molto e arrivo quasi sempre durante le corse a 178 passi di media finale...
Durante alcune uscite quando mi rendo conto che le gambe non "girano" a dovere (e quindi i passi al minuto sono più bassi), cerco di incrementare la frequenza (che non vuol dire velocità) e ne trovo giovamento.....
Faccio tutto con naturalità e vedo che gli infortuni (tocco ferro al momento !), mi stanno alla larga.
Leggo spesso che la cadenza ottimale è di 180 passi al minuto, la mia non si discosta di molto e arrivo quasi sempre durante le corse a 178 passi di media finale...
Durante alcune uscite quando mi rendo conto che le gambe non "girano" a dovere (e quindi i passi al minuto sono più bassi), cerco di incrementare la frequenza (che non vuol dire velocità) e ne trovo giovamento.....
Lenz76- Moderatore
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