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Re: Perchè corri?
...ti ha ciulato... che paroloni! E' semplicemente qualcuno che in un momento di crisi cerca di aiutare il paese facendo girare l'economia!!michelerossi4 ha scritto:Nooooooooooo...la BDC?!?...bastardiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii...Il Greco ha scritto:Corro perchè qualche bastardo mi ha ciulato la bici da corsa
Adrix- Piè Veloce
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Età : 60
Località : Roma
Re: Perchè corri?
Pensa che a lui siano girate altre cose inveceAdrix ha scritto:...ti ha ciulato... che paroloni! E' semplicemente qualcuno che in un momento di crisi cerca di aiutare il paese facendo girare l'economia!!
Forrest Gump92- Bradipo
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Località : Castelvetrano
Re: Perchè corri?
Riapriamo questo thread chiuso dal 2 aprile 2013.
Nel nostro forum, in questo 2016, non siamo particolarmente attivi. Vero? Le discussioni stentano e la partecipazione è scarsa. Peccato…
Proviamo dunque, come si direbbe di una partita dove si fa “melina”, a “muovere la palla”.
Perché si corre?
Lo spunto per rispondere a questa (irrisolta) questione me lo ha dato il nostro Manu1977 che, in un'altra discussione dice:
“ MARATONETI – Storie di corse e di corridori.” di Marco Patrucchi Ed. Baldini & Castoldi.
Già dalle prime pagine di questo libro, che consiglio vivamente, mi ha stupefatto l'illuminate prefazione di Emanuela Audisio che qui vi riporto:
« Si corre per scappare, partire, fuggire, cambiare, cercare, sognare, arrivare. Si corre per una somma di infiniti. E spesso per fermarsi. Si corre per sentire: il cuore, gli altri, ma soprattutto se stessi. Si corre per trovare una patria, per dimenticarla, per ricordarla. Perché i passi dell'uomo che rotolano sono la continuazione di quelli del bambino che provava ad accorciare le distanze.
Si corre per pazzia, dolore, mancanze e lontananze, per non pensarci, perché non solo la bottiglia fa affogare, ma anche 42 chilometri e 195 metri non sono male. Si corre per riaffiorare sulla schiuma dell'esistenza, per bere sul dispiacere, per brindare al piacere, perché il respiro affannato non è un nemico, perché qualcosa ti dice che l'unica verità è andare avanti, anche se non non troverai niente.
Si corre per lo stesso motivo per cui si si suona, si canta, si dipinge, si fotografa, si prega, si scrive, si legge, si guarda il mare, l'orizzonte, i panni stesi al vento. Perché dentro alla corsa c'è qualcosa. Uno spazio vuoto da riempire, un foglio bianco da sporcare, fango, sudore, schizzi, falsa indifferenza. Dici: non m'importa di chi sta dietro, avanti, di fianco, di quello che lascio, di quello che troverò, delle schegge di fatica, dell'orologio, della vergogna, di quello che credevo, di quello che speravo, dei film che ho visto dove chi corre era ribelle, diverso, estraneo, solitario. La maratona nei film è un modo di dire no, non ci sto nella vostra società , preferisco altri battiti, va dove ti porta il cuore, sì ma se i polmoni e i tendini fanno deviazioni pericolose? La maratona schiarisce destini, apre porte, spalanca cancelli, il paradiso può attendere, il traguardo no, pure se pieno di delusione.
Non si corre mai per avere, casomai per perdere, perché tutto sfugge insieme ai chilometri, filo, fatica, desiderio. […] Nei film corrono i pazzi, gli eroi, i santi, quelli che sbattono, cascano, inciampano, e pure gli antieroi, quelli che stropicciano la gloria. […] E mai che sappiano spiegare perché. C'è chi cerca la vita, la morte, chi vuole restare a metà, e va bene così. La maratona è un bagaglio sbagliato, lo srotoli e non finisce mai, eppure pareva poco, quattro passi in famiglia, invece diventa tanto, un tempo dilatato, una clessidra dalla sabbia inarrestabile. Non c'è guerra né pace che tenga, la maratona non ripaga, né promette armistizi. Ti succhia il corpo, ti toglie la voglia, però ti rimette in strada, pure se sei uno straccio, Ti ammazza, ma non ti cancella. Ti trasporta da altre parti, ti trapianta altri sogni, e dormi che è meglio. È crudele la maratona, mai nulla di vicino, tutto sempre al di là dell'infinito. Ti spezza il fegato, ti lascia un sapore amaro, e tu ridi, sorridi in cerca dello zucchero che è fiele e con la fatica che lascia carie. Tra piaghe e vesciche e beta-endorfine, che sono una droga naturale.
Chi corre non evita mai niente, va solo più veloce, cerca scampo, più che la felicità, tra curve, salite, discese, asfalto di città, sanpietrini della storia e bitume collassato. Inutile voltarsi indietro, la visibilità è scarsa, quello che hai lasciato è perso e quello che troverai non è detto. Però si può fare, si può lottare, passo dopo passo, l'agonia è lunga, ma se il dolore spinge diventa un alleato. Democrazia e dittature, deserti e metropoli, la maratona non ha un regime né una geografia. E non libera, anzi condanna, se corri sei un sovversivo, uno fuori dalle regole, un indipendente. Un esempio pericoloso. Mangi polvere, da proletario dei chilometri sui cui cala un filo di nobiltà. Strappare il ritmo al mondo è un atto di anarchia, è rinascere con altro fiato. La maratona è sempre una tempesta sbagliata: troppo caldo, freddo, vento, pioggia, afa, umidità. Devi cercare soste nell'anima, inventarti un riparo, mentre cerchi un'officina per riparare il guasto che non ti fa più andare. Tutto è impietoso: ti inquadrano mentre vomiti, mentre il fisico dice basta, mentre imbratti siepi e cespugli, e se ci fosse mai qualcosa di più alto di una pianta di capperi a proteggerti dall'indiscrezione e dal calvario. È una crisi di mezza età con i denti di un coccodrillo, false lacrime per vomito vero. […] Correre è ecologico, non inquina, lascia forse macchie nell'ego, non butti via niente perché hai bisogno di tutto, e il fiato quando manca è una bava secca. È una pratica low-cost, si direbbe oggi, non proprio a chilometro zero. E trova sempre parole per dirlo, pure se corri appunto per non sentire più voci, in un gesto autistico, che non prevede altri mondi, se non quella corona di spine, che non sai se ti renderà martire o re. »
Ce n'è da riflettere. Vero?
Già! Perché si corre? Penso che ognuno di noi si ritrovi in almeno una delle considerazioni citate. Io però voglio aggiungerne una che, credo, non sia secondaria.
Avviandoci e poi superando i cosiddetti “anta”, corriamo (anche) per esorcizzare la paura di invecchiare.
È un'angoscia, più o meno conscia, che però traspare chiaramente in ogni discussione tra podisti amatoriali. Fuori e dentro i forum, i “maturi” runner non fanno che enumerare le loro imprese; non perdono occasione per segnalare i progressi fatti a dispetto dell'età che avanza; non rinunciano ad informare il mondo sui loro allenamenti, programmi e Personal Best; affermano, ripetutamente, di “non mollare”, di “non cedere”, di voler “superare se stessi” di “inseguire un sogno”.
Appunto come dice il caro Manu1977 corriamo per un « invecchiamento positivo » : una contraddizione in termini.
Saremmo più sinceri se dicessimo che, tra le altre motivazioni, siamo spinti a correre dal non rassegnarci a diventare vecchi e, in definitiva, a dover morire.
Nel nostro forum, in questo 2016, non siamo particolarmente attivi. Vero? Le discussioni stentano e la partecipazione è scarsa. Peccato…
Proviamo dunque, come si direbbe di una partita dove si fa “melina”, a “muovere la palla”.
Perché si corre?
Lo spunto per rispondere a questa (irrisolta) questione me lo ha dato il nostro Manu1977 che, in un'altra discussione dice:
Le motivazioni che ci inducono al running sono tante e diverse. Su queste, proprio in questi giorni, mi ha fatto riflettere la lettura di:Manu1977 ha scritto:Ieri ho avuto un altro segnale del mio invecchiamento positivo.
“ MARATONETI – Storie di corse e di corridori.” di Marco Patrucchi Ed. Baldini & Castoldi.
Già dalle prime pagine di questo libro, che consiglio vivamente, mi ha stupefatto l'illuminate prefazione di Emanuela Audisio che qui vi riporto:
« Si corre per scappare, partire, fuggire, cambiare, cercare, sognare, arrivare. Si corre per una somma di infiniti. E spesso per fermarsi. Si corre per sentire: il cuore, gli altri, ma soprattutto se stessi. Si corre per trovare una patria, per dimenticarla, per ricordarla. Perché i passi dell'uomo che rotolano sono la continuazione di quelli del bambino che provava ad accorciare le distanze.
Si corre per pazzia, dolore, mancanze e lontananze, per non pensarci, perché non solo la bottiglia fa affogare, ma anche 42 chilometri e 195 metri non sono male. Si corre per riaffiorare sulla schiuma dell'esistenza, per bere sul dispiacere, per brindare al piacere, perché il respiro affannato non è un nemico, perché qualcosa ti dice che l'unica verità è andare avanti, anche se non non troverai niente.
Si corre per lo stesso motivo per cui si si suona, si canta, si dipinge, si fotografa, si prega, si scrive, si legge, si guarda il mare, l'orizzonte, i panni stesi al vento. Perché dentro alla corsa c'è qualcosa. Uno spazio vuoto da riempire, un foglio bianco da sporcare, fango, sudore, schizzi, falsa indifferenza. Dici: non m'importa di chi sta dietro, avanti, di fianco, di quello che lascio, di quello che troverò, delle schegge di fatica, dell'orologio, della vergogna, di quello che credevo, di quello che speravo, dei film che ho visto dove chi corre era ribelle, diverso, estraneo, solitario. La maratona nei film è un modo di dire no, non ci sto nella vostra società , preferisco altri battiti, va dove ti porta il cuore, sì ma se i polmoni e i tendini fanno deviazioni pericolose? La maratona schiarisce destini, apre porte, spalanca cancelli, il paradiso può attendere, il traguardo no, pure se pieno di delusione.
Non si corre mai per avere, casomai per perdere, perché tutto sfugge insieme ai chilometri, filo, fatica, desiderio. […] Nei film corrono i pazzi, gli eroi, i santi, quelli che sbattono, cascano, inciampano, e pure gli antieroi, quelli che stropicciano la gloria. […] E mai che sappiano spiegare perché. C'è chi cerca la vita, la morte, chi vuole restare a metà, e va bene così. La maratona è un bagaglio sbagliato, lo srotoli e non finisce mai, eppure pareva poco, quattro passi in famiglia, invece diventa tanto, un tempo dilatato, una clessidra dalla sabbia inarrestabile. Non c'è guerra né pace che tenga, la maratona non ripaga, né promette armistizi. Ti succhia il corpo, ti toglie la voglia, però ti rimette in strada, pure se sei uno straccio, Ti ammazza, ma non ti cancella. Ti trasporta da altre parti, ti trapianta altri sogni, e dormi che è meglio. È crudele la maratona, mai nulla di vicino, tutto sempre al di là dell'infinito. Ti spezza il fegato, ti lascia un sapore amaro, e tu ridi, sorridi in cerca dello zucchero che è fiele e con la fatica che lascia carie. Tra piaghe e vesciche e beta-endorfine, che sono una droga naturale.
Chi corre non evita mai niente, va solo più veloce, cerca scampo, più che la felicità, tra curve, salite, discese, asfalto di città, sanpietrini della storia e bitume collassato. Inutile voltarsi indietro, la visibilità è scarsa, quello che hai lasciato è perso e quello che troverai non è detto. Però si può fare, si può lottare, passo dopo passo, l'agonia è lunga, ma se il dolore spinge diventa un alleato. Democrazia e dittature, deserti e metropoli, la maratona non ha un regime né una geografia. E non libera, anzi condanna, se corri sei un sovversivo, uno fuori dalle regole, un indipendente. Un esempio pericoloso. Mangi polvere, da proletario dei chilometri sui cui cala un filo di nobiltà. Strappare il ritmo al mondo è un atto di anarchia, è rinascere con altro fiato. La maratona è sempre una tempesta sbagliata: troppo caldo, freddo, vento, pioggia, afa, umidità. Devi cercare soste nell'anima, inventarti un riparo, mentre cerchi un'officina per riparare il guasto che non ti fa più andare. Tutto è impietoso: ti inquadrano mentre vomiti, mentre il fisico dice basta, mentre imbratti siepi e cespugli, e se ci fosse mai qualcosa di più alto di una pianta di capperi a proteggerti dall'indiscrezione e dal calvario. È una crisi di mezza età con i denti di un coccodrillo, false lacrime per vomito vero. […] Correre è ecologico, non inquina, lascia forse macchie nell'ego, non butti via niente perché hai bisogno di tutto, e il fiato quando manca è una bava secca. È una pratica low-cost, si direbbe oggi, non proprio a chilometro zero. E trova sempre parole per dirlo, pure se corri appunto per non sentire più voci, in un gesto autistico, che non prevede altri mondi, se non quella corona di spine, che non sai se ti renderà martire o re. »
Ce n'è da riflettere. Vero?
Già! Perché si corre? Penso che ognuno di noi si ritrovi in almeno una delle considerazioni citate. Io però voglio aggiungerne una che, credo, non sia secondaria.
Avviandoci e poi superando i cosiddetti “anta”, corriamo (anche) per esorcizzare la paura di invecchiare.
È un'angoscia, più o meno conscia, che però traspare chiaramente in ogni discussione tra podisti amatoriali. Fuori e dentro i forum, i “maturi” runner non fanno che enumerare le loro imprese; non perdono occasione per segnalare i progressi fatti a dispetto dell'età che avanza; non rinunciano ad informare il mondo sui loro allenamenti, programmi e Personal Best; affermano, ripetutamente, di “non mollare”, di “non cedere”, di voler “superare se stessi” di “inseguire un sogno”.
Appunto come dice il caro Manu1977 corriamo per un « invecchiamento positivo » : una contraddizione in termini.
Saremmo più sinceri se dicessimo che, tra le altre motivazioni, siamo spinti a correre dal non rassegnarci a diventare vecchi e, in definitiva, a dover morire.
zivago- Piè Veloce
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Data d'iscrizione : 03.07.14
Età : 69
Località : Brianza
Re: Perchè corri?
Premesso che concordo con Terenzio quando afferma "Senectus ipsa est morbus", per quanto mi riguarda e per la maggior parte dei podisti "over-anta" che conosco, direi che si corre semplicemente per invecchiare nel miglior modo possibile...zivago ha scritto:Avviandoci e poi superando i cosiddetti “anta”, corriamo (anche) per esorcizzare la paura di invecchiare...
e siccome il nostro sport non è che sia (diciamocelo) così divertente, anche il fare qualche gara o qualche allenamento "strutturato" non deve essere visto necessariamente come dimostrazione di iper-agonismo narcisista ma solo come un modo per renderlo un po' più vario...
Le motivazioni (descritte nel brano da te citato) che invece spingono il podista ad affrontare una maratona (e la relativa preparazione) sono ben diverse e secondo me esulano da discorso salutista di cui sopra (anzi spesso vanno in direzione opposta)...
non dobbiamo però dimenticare che parliamo di una distanza che non è alla portata di tutti i podisti...
rikchecorre- Forrest Gump
- Messaggi : 1181
Data d'iscrizione : 20.03.13
Età : 62
Località : Roma
Re: Perchè corri?
mi sono sempre chiesta "ma chi me lo fa fare" e non corro come tanti per i quali è un must. O meglio mi piacerebbe ma non riesco ... forse poi come tanti di noi. La sfida del bosco adesso è entusiasmante ... corro perchè mi piace, mi fa stare bene. Non per sentirmi giovane perchè mi rendo conto che non posso fare ciò che fanno quelli che hanno tot anni meno di me. Ma faccio quel che riesco per me stessa e forse anche "contro me stessa" nel senso di sfida con i miei "limiti". Mi piace ... la maratona mi fa paura molto più che le salite forse perchè l'asfalto mi annoia troppo? Non so.
differentgear- Moderatrice Pink
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Data d'iscrizione : 16.03.13
Età : 54
Località : Trento
Re: Perchè corri?
Corro perchè mi fa star bene, perchè quando corro il tempo è solo mio, mi piace correre nel verde,
amo la montagna i sentieri collinosi sono il mio pane, mi piacciono le salite le discese e le scale..
non vado mai oltre i 10 km, non mi interessano le maratone esco anche tre volte a settimana ma
rimango sempre nei miei parametri di lunghezza...
Ho trovato il mio equilibrio della corsa in queste dimensioni spero di poter continuare il più possibile
magari arrivare così anche a 80 anni ...a 56 ci sono arrivata
amo la montagna i sentieri collinosi sono il mio pane, mi piacciono le salite le discese e le scale..
non vado mai oltre i 10 km, non mi interessano le maratone esco anche tre volte a settimana ma
rimango sempre nei miei parametri di lunghezza...
Ho trovato il mio equilibrio della corsa in queste dimensioni spero di poter continuare il più possibile
magari arrivare così anche a 80 anni ...a 56 ci sono arrivata
marina- Run like a Pink
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Data d'iscrizione : 20.12.13
Località : Tra Milano e Bergamo
Re: Perchè corri?
Ottima marina,
sottoscrivo in pieno questa frase:
« Chiamatemi pure vecchio rottame, ma io detesto tutta questa tecnologia, quando si cammina. Alcuni escursionisti portano sull' Appalachian Trail computer portatili e modem per poter inviare rapporti precisi e quotidiani ad amici e famigliari, (se stare prendendo in considerazione la possibilità di fare altrettanto, un consiglio: a nessuno frega granché. No, mi correggo, scusate, a nessuno gliene frega niente). E ora sempre più si trovano tizi armati di trabiccoli elettronici come l'Enviro o con dei sensori attaccati al corpo per registrarsi la pulsazioni e che li fanno sembrare appena usciti da una clinica del sonno. »
UNA PASSEGGIATA NEI BOSCHI - Bill Bryson pag. 242
sottoscrivo in pieno questa frase:
per reminiscenza, mi viene da associarla ad un passaggio letto in quel libro che recentemente abbiamo condiviso:marina ha scritto:...quando corro il tempo è solo mio...
« Chiamatemi pure vecchio rottame, ma io detesto tutta questa tecnologia, quando si cammina. Alcuni escursionisti portano sull' Appalachian Trail computer portatili e modem per poter inviare rapporti precisi e quotidiani ad amici e famigliari, (se stare prendendo in considerazione la possibilità di fare altrettanto, un consiglio: a nessuno frega granché. No, mi correggo, scusate, a nessuno gliene frega niente). E ora sempre più si trovano tizi armati di trabiccoli elettronici come l'Enviro o con dei sensori attaccati al corpo per registrarsi la pulsazioni e che li fanno sembrare appena usciti da una clinica del sonno. »
UNA PASSEGGIATA NEI BOSCHI - Bill Bryson pag. 242
zivago- Piè Veloce
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Data d'iscrizione : 03.07.14
Età : 69
Località : Brianza
Re: Perchè corri?
Esatto zivago,
è una frase che mi piace molto e rispecchia il mio senso di libertà..
è una frase che mi piace molto e rispecchia il mio senso di libertà..
marina- Run like a Pink
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Località : Tra Milano e Bergamo
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RunnersItalia :: VARIE :: A Ruota Libera
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