Questo paese fa sempre + schifo

ok non legge ...

gear,
e voi avete letto questo?
- i maschi sono le maggiori vittime di omicidio
- i maschi sono le maggiori vittime di suicidio
- i maschi sono le maggiori vittime di incidenti sul lavoro
- i maschi sono le maggiori vittime di incidenti stradali
- i maschi sono le maggiori vittime di malattie professionali
aggiungiamo pure la TOTALE DISTRUZIONE cui il maschio incorre in caso di separazione.
non mi dite che non conoscete nessuno separato!!!

allora, questi dati mettono una luce diversa sulla questione "società alla maschile", se non si hanno prosciutti sugli occhi.
vedi... le donne della mia "razza", nel paesino contadino della puglia, in casa comandavano e non si sono mai sognate di lamentarsi del "maschilismo".
qua in brasile comandano, e non si sognano di lamentarsi del "maschilismo", perfettamente coscienti di essere privilegiate. perfettamente coscienti che è meglio starsene a casa o fare le impiegate al comune invece di cascare dai ponteggi dei grattacieli
alla fine le opinioni stanno a zero, ci sono indici incontrovertibili che dicono chi sta meglio e chi sta peggio: gli indici di mortalità e la speranza di vita.

Da cosa dimostri che la maggiore speranza di vita femminile e' una questione culturale e non genetica? Hai prima affermato che era una cosa propria dei soli paesi occidentali, ma ti ho dimostrato che non è vero.adesso dici che è un fatto culturale.
Quindi in quei sette paesi (su198!)dove le donne hanno un aspettativa di vita inferiore all'uomo dovrebbero esistere delle società che privilegiano l'uomo .e' corretto?

può essere.
comunque in tutta l'africa, paesi islamici, oceania, caraibi la speranza di vita è circa uguale (o differenze minime), parliamo di 2 miliardi di persone, non proprio un'eccezione. e siccome sono compresi popoli delle più disparate "razze", è evidente che la differenza con l'occidente abbia cause culturali e non genetiche.
le differenze maggiori (russia 12 punti) si hanno nell'est europa, sudamerica e alcuni paesi occidentali.
io credo che le differenze riguardino le cause di mortalità.
nei paesi ad alta differenza è stata debellata la 1a causa di mortalità femminile (il parto), mentre pochi sforzi sono stati fatti per debellare le cause di mortalità tipicamente maschili.
qua in brasile la differenza è altissima (8 punti) perchè?
- perchè i maschi schiattano come mosche di omicidio (tasso 30 volte quello italiano)
- perchè i maschi schiattano come mosche sul lavoro
- perchè mentre il marito "vive pericolosamente", la moglie (coi soldi del marito) affolla costantemente cliniche private per curarsi qualsiasi stupidaggine.
oh, entri in qualsiasi ambulatorio e vedi 2 uomini e 48 donne... gli uomini non si ammalano? no, si ammalano, ma non possono stare sempre dal dottore perchè devono LAVURA' per avere i soldi da dare alle mogli.
e gli omicidi? perchè gli uomini si scannano tanto? per avere i soldi da dare alle donne. perchè se non hai macchina, moto, se non offri cene, locali, se non fai regali... non ti si filano.
e non parlo solo del sudamerica...
poi vabbè, è un discorso "di media", poi le donne brave ci sono eh...
comunque sono tutti motivi socio-culturali, non genetici.


http://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_aspettativa_di_vita

Per cortesia, rientrate nell' argomento del post.
Grazie.

Qualche giorno fa sono andato a vedere un mobile per il soggiorno usato.
Il tizio che lo voleva vendre era Brasiliano.
Mi diceva di quanto fa schifo stare a Parma con questo ambiente, questa gente, questo clima.
Diceva che la moglie è Sarda e quanto sta bene quendo con lei vanno in Sardegna nel suo paesino sperduto in mezzo ai monti della Barbagia. Il clima è migliore, la gente è ospitale e non ha pregiudizo contro gli stranieri.

Ora, da sardo, io mi chiedo perchè rinunciare al peggio per un po' meno peggio.
Il disastro della Sardegna è sotto gli occhi di tutti.

Fossi stato in lui avrei cercato di convincere la moglie ad andare a vivere in Brasile a Rio dove lui è cresciuto.
In fin dei conti Il brasile ha già toccato il fondo ed ora è in risalita. In italia invece il fondo non lo abbiamo ancora toccato e e credo che la cosa non possa che peggiorare alla grande. per il fondo ci vorranno ancora una decina d'anni di agonia.
Li non avrebbe il problema di questo schifoso clima padano dei razzisti e sarebbe tutto a posto.

A me, la gente che sputa nel piatto dove mangia, davvero mi dà ai nervi. Conosco un ragazzo napoletano che parla più o meno allo stesso modo di Reggio Emilia "Che schifo il clima, che palle i reggiani, a Napoli c'è il mare etc. etc....". E tornatene a Napoliiiiiiii!!!

aroldo74 ha scritto:Qualche giorno fa sono andato a vedere un mobile per il soggiorno usato.
Il tizio che lo voleva vendre era Brasiliano.
Mi diceva di quanto fa schifo stare a Parma con questo ambiente, questa gente, questo clima.
Diceva che la moglie è Sarda e quanto sta bene quendo con lei vanno in Sardegna nel suo paesino sperduto in mezzo ai monti della Barbagia. Il clima è migliore, la gente è ospitale e non ha pregiudizo contro gli stranieri.

Ora, da sardo, io mi chiedo perchè rinunciare al peggio per un po' meno peggio.
Il disastro della Sardegna è sotto gli occhi di tutti.

Fossi stato in lui avrei cercato di convincere la moglie ad andare a vivere in Brasile a Rio dove lui è cresciuto.
In fin dei conti Il brasile ha già toccato il fondo ed ora è in risalita. In italia invece il fondo non lo abbiamo ancora toccato e e credo che la cosa non possa che peggiorare alla grande. per il fondo ci vorranno ancora una decina d'anni di agonia.
Li non avrebbe il problema di questo schifoso clima padano dei razzisti e sarebbe tutto a posto.

hai ragione.
ma resta da stabilire quale sia "l'argomento del post" da cui non si può uscire...
non immaginate comunque quanti italiani, del nord, vivono qui in brasile e passano l'intera giornata a vomitare peste e corna di questo paese e ad autoeleggersi "superiori" ai brasiliani.
perchè non se ne tornano in italia?

L'uomo è fatto cosi.....e il detto che l'erba del vicino è sempre più verde......è una sacrosanta verità...

lenz,
"peste e corna di questo paese" intendevo che parlano male del brasile eh...

in realtà è un atteggiamneto normale. io vivo in un luogo X, applaudo quello che mi piace e critico quello che non mi piace. è evidente che se ci sto è perchè mi conviene, ma non è detto che per questo devo chiamare cioccolata la pupù
e non è detto che, se la pupù è troppa, abbia la possibilità oggettiva di spostarmi facilmente.
poi ci sono anche casi in cui stati di infelicità/insuccesso personali vengono erroneamente imputate all'ambiente che ci ospita eh... qua in brasile, tra gli italiani, questi casi sono maggioritari. la maggioranza degli italiani dopo tot anni se ne torna a casetta con la coda fra le gambe. accade sempre a causa dell'arroganza di considerarsi "superiori"... certo io non soffro quando tali soggetti vengono eliminati dalla selezione naturale

comunque aroldo,
personalmente non ho grande stima dei brasiliani trapiantati in italia. il brasile è un paese cresciuto nel complesso d'inferiorità nei confronti del primo mondo. i brasiliani sono molto orgoglioni e non accettano mai di perdere.
sta gente va nel primo mondo e ha l'OBBLIGO di vincere, DEVONO avere successo di fronte ai parenti rimasti in brasile... quando poi si accorgono che il primo mondo non è il paradiso ormai sono in trappola.
non possono tornare in brasile, sarebbe una vergogna.
ne ho conosciuti centinaia di brasiliani in italia... magari fanno le colf o i lavavetri ma ai parenti raccontano che sono ricchi e per dimostrarlo fanno debiti per portare regaloni ai parenti quando ogni tanto tornano in patria.

Il meridionale al nord che sputa sul piatto dove mangia é un cliché noto.
Ne ho visti e sentiti molti ma non sono tutti così.
Io adoro questa terra. col suo verde le sue colline le sue pianure. E so apprezzare pure il gelo e la nebbia.
Mi va anche bene la schiettezza degli emiliani.
Non é perché sono Sardo devo per forza amare solo la Sardegna. Anzi quando ci vado poi non vedo l'ora di tornarmene a Parma.
Simone é(Simpep) seppur siculo é da tanti anni trapiantato credo felicemente, in Sardegna. Non l'ho mai sentito lamentarsi.

personalmente credo che chi di mestiere da il "lamentoso" lo farebbe ovunque si trovi, se si lascia il posto dove si vive per scelta (chiaramente se si è costretti è un'altra faccenda) e poi ci si lamenta anche dove si è giunti, allora non c'è speranza