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Da differentgear Gio 24 Nov 2016, 15:14
Mararona di Ferrara 24/03/13
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Lenz76
differentgear
saverioba74
Ringhio
Pablo
max cave
Federoca
michelerossi4
freccia
castoro
-veljko-
Violetta
ilmara
17 partecipanti
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Mararona di Ferrara 24/03/13
Sveglia alle 6,30 della mattina tre ore prima della gara in modo da avere il tempo di are colazione e digerirla.
Sono in camper e piove, che palle mi tocca farmi altri 42 km sotto la pioggia penso, mi consolo però pensando a Venezia 2012 corsa quella maratona posso correre ovunque.
Mi colaziono e torno a nanna, non dormo ma mi riposo. Alle 8 decido che è ora di alzarmi ma continua a piovere e non ho assolutamente voglia di correre.
Arrivo al castello e cerco il cannone punto di ritrovo con i ragazzi di RF, non trovo il cannone ma trovo i ragazzi. Non c'è unalieno con cui si pensava di correre in compagnia indossando la MITICA ad un certo punto sbuca dal nulla, saluta tutti e scompare nel giro di 2 secondi. Io non corro con unalieno è pazzo, mi fa paura .
Qualche battuta, la foto ci prepariamo e ci si dirige verso la partenza.
Siamo Barbara ed io che corriamo su e giù per il vialone della partenza ma non c'è nulla che ne indichi il punto, la scena è assurda, una marea di runners che corrono in tutte le direzioni, mancano 5' minuti e non si sa dove bisogna posizionarsi per la partenza. Ci dirigiamo verso lo speaker riparato da un edicola per chiedere informazioni proprio mentre annuncia un ritardo di 15 minuti, vabbè.
Troviamo rifugio in un cortile che non ho ben capito cosa fosse e poi andiamo ad accodarci alla coda della partenza che nel frattempo si era misteriosamente formata. Poco dopo veniamo raggiunti anche da Andrea e Savio con i quali trascorriamo qualche minuto di piacevoli chiacchiere prima della partenza.
Lo sparo: si parte!
Piove abbastanza ma il vento è contenuto, parto piano cercando di mantenere il ritmo di 5.15 che mi sono imposto; non ho intenzione di replicare il tempo di Treviso, sono stanco, non ci sono le condizioni meteo e non ho voglia di soffrire, sono già appagato.
Dopo due km comincio però ad accelerare , non c'è nulla da fare, la gara e la gara e l'istinto dell'agonista torna sempre fuori, non muore mai.
Dopo i primi km la pioggia cessa ma lascia il posto ad un bel ventaccio a sfavore che ben mi ricorda quello di Venezia, oddio non proprio a quei livelli però sempre molto fastidioso.
La fatica aumenta ma nella mia testolina penso che se tengo il ritmo senza bruciare troppe energie forse poi al ritorno con il vento a favore magari recupero anche qualcosa, insomma ho già deciso di provarci.
Verso il 7° km scorgo davanti a me la MITICA indossata a unalieno, eccolo, ora piano piano lo piglio ma dovete sapere che unalieno ha uno stile di corsa in maratona del tutto particolare tutta fatta di scatti in avanti rallentamenti, fermate, pause, scatti, condotta di gare che farebbe andare fuori di testa qualsiasi purista. Altro che risparmiare il glicogeno muscolare tenendo un rimo il più regolare possibile.
Dopo un po riesco però comunque a pigliarlo perchè lui decide di fermarsi su un albero (non spiego a fare cosa, potete immaginarlo) mi vede e dopo circa 200 mt mi raggiunge.
E' bellissimo vedere correre unalieno, è proprio felice di correre e sembra non accusare alcuna fatica.
Stiamo assieme qualche km durante i quali il ritmo aumenta perchè uno tira l'altro e lui sempre sorridente parla di qualsiasi cosa è pazzesca l'energia che ha in corpo.
In questi km passati assieme è sempre difficile capire dove sia perchè continua a parlare con tutti, decelera, accelera in un infinità di micro scatti podisticamente parlando....è un pazzo furioso!!!!
Ad un certo punto, verso penso il 15° km visto che il ritmo era molto buono gli propongo di tentare il PB ma lui inorridisce e urla 'nooooo il pb nooooo non voglio fare il pb oggi me lo devo tenere per Parigi' e dopo un po mi dice 'vabbè torno indietro dai miei amici vi raggiungo dopo ciaooo' (è un pazzo, l'ho già scritto forse??!!!).
Io continuo con un ragazzo ultramaratoneta che non conosco e pensavo fosse amico di unalieno (ma forse non lo era) per una buona ventina di km chiacchierando molto piacevolmente soprattutto delle ultra e del passatore.
La compagnia è eccezionale anche perchè dalla separazione dei tracciati con la mezza in maratona siamo rimasti veramente pochi e correre in compagnia aiuta tantissimo.
Nel frattempo tra un discorso e l'altro stiamo comunque combattendo contro un ventaccio sempre più forte ma tirandoci a vicenda siamo riusciti a mantenere una media di 5.06 a km fino al 24° km.
Al 24° però sento che il vento comincia a sfiancarmi e per mantenere il ritmo sono costretto a forzare troppo, prendo il secondo gel (il primo preso al 14°) e decido malincuore di lasciare andare avanti l'amico perchè ormai era ora di cominciare a pensare di dosare le energie.
Al 26° km un tornante in salita spacca gambe ci porta sull'argine del Po e mi rendo conto di aver forse osato troppo nei km precedenti, va bè penso, oggi non ho nulla da perdere quindi quello che viene viene e anche se scoppio chisse frega.
Sull'argine però finalmente il vento gira a favore e senza grossi sforzi riesco ad assestarmi su un ritmo di una manciata di secondi sotto i 5'. La manna dura fino al 30°, in quei quattro km supero un sacco di persone che orami si stavano avvicinando al muro, io invece sembravo quasi rinato.
Sull'argine vedo in basso gli atleti qualche km più indietro e penso con affetto a Federoca al suo esordio meteorologicamente parlando sfortunato nella speranza che le stesse girando tutto bene.
Arrivo al 31° bello carico ma poi si ritorna contro vento, un vento che in quel momento sentivo fortissimo e penso tanti altri come me che ho visto rallentare vistosamente. ho tenuto duro e ho cercato di non perdere il ritmo finche ho raggiunto l'amico ultramaratoneta in evidente crisi. Lui ha provato ad accodarsi ma l'ho perso quasi subito, io incredibilmente stavo riuscendo a non perdere nulla.
verso il 34° fortunatamente il vento è cessato ma ormai mi ero reso conto di aver dato fondo a quasi tutte le energie , prendo quindi l'ultimo gel e comincio a prepararmi al muro.
La fatica aumenta metro dopo metro e le gambe sono sempre più dure però il ritmo rimane sempre costante ed il muro non arriva, se tengo duro fino al 40° penso, è fatta.
Sono quasi convinto di poter tenere duro ma ad un certo punto dobbiamo affrontare il classico stradone avanti indietro inserito nel percorso solo per fare metri, sono stanco e lo soffro parecchio ma continuo a tenere duro, non so come ma ci riesco.
Arriviamo al 39° ed il ritmo è sempre costante, ora basta entrare in città e il pubblico mi farà correre gli ultimi km, ma il centro città non arriva e mai arriverà.
Incredibilmente però arrivo al 41° km con le gambe doloranti ma ancora in piena spinta, sento però i crampi che stanno prendendo il sopravvento e quindi decido di accelerare. Accelero nella speranza di andare a sollecitare fibre muscolari diverse, con la forza della disperazione.
Mancano 200 mt e ancora il pubblico non si è visto, giro l'angolo e scorgo la mia bambina con mia moglie protesa per il 5, la parte più bella di qualsiasi maratona che mi ripaga di tutti gli sforzi fatti, ora è fatta sul serio perchè mancano solo 20 mt ed arrivano finalmente i crampi che mi costringono ad una strana danza che mi porta a passare la linea dell'arrivo.
3h36'07'' inaspettato nuovo pb .
Mentre mi cambio vedo arrivare unalieno sorridente esattamente come l'avevo lasciato, fresco come una rosa, è incredibile, non ho idea di cosa possa rendere in maratona uno come lui il giorno in cui decidesse di affrontarla per fare il pb, un mito!!!!
Io invece ho i crampi e ho freddo, bevo un paio di thè e mi porto all'arrivo nella speranza di vedere arrivare Federoca e potermi congratulare di persona con lei. Purtroppo dopo una mezz'ora di attesa sono costretto però a rientrare perchè, come spesso mi accade dopo la maratona, sono colto da brividi fortissimi di freddo (ma penso sia normale) e il vento gelido mi stava spezzando in due. Peccato perchè sarebbe stato bello .
Sono in camper e piove, che palle mi tocca farmi altri 42 km sotto la pioggia penso, mi consolo però pensando a Venezia 2012 corsa quella maratona posso correre ovunque.
Mi colaziono e torno a nanna, non dormo ma mi riposo. Alle 8 decido che è ora di alzarmi ma continua a piovere e non ho assolutamente voglia di correre.
Arrivo al castello e cerco il cannone punto di ritrovo con i ragazzi di RF, non trovo il cannone ma trovo i ragazzi. Non c'è unalieno con cui si pensava di correre in compagnia indossando la MITICA ad un certo punto sbuca dal nulla, saluta tutti e scompare nel giro di 2 secondi. Io non corro con unalieno è pazzo, mi fa paura .
Qualche battuta, la foto ci prepariamo e ci si dirige verso la partenza.
Siamo Barbara ed io che corriamo su e giù per il vialone della partenza ma non c'è nulla che ne indichi il punto, la scena è assurda, una marea di runners che corrono in tutte le direzioni, mancano 5' minuti e non si sa dove bisogna posizionarsi per la partenza. Ci dirigiamo verso lo speaker riparato da un edicola per chiedere informazioni proprio mentre annuncia un ritardo di 15 minuti, vabbè.
Troviamo rifugio in un cortile che non ho ben capito cosa fosse e poi andiamo ad accodarci alla coda della partenza che nel frattempo si era misteriosamente formata. Poco dopo veniamo raggiunti anche da Andrea e Savio con i quali trascorriamo qualche minuto di piacevoli chiacchiere prima della partenza.
Lo sparo: si parte!
Piove abbastanza ma il vento è contenuto, parto piano cercando di mantenere il ritmo di 5.15 che mi sono imposto; non ho intenzione di replicare il tempo di Treviso, sono stanco, non ci sono le condizioni meteo e non ho voglia di soffrire, sono già appagato.
Dopo due km comincio però ad accelerare , non c'è nulla da fare, la gara e la gara e l'istinto dell'agonista torna sempre fuori, non muore mai.
Dopo i primi km la pioggia cessa ma lascia il posto ad un bel ventaccio a sfavore che ben mi ricorda quello di Venezia, oddio non proprio a quei livelli però sempre molto fastidioso.
La fatica aumenta ma nella mia testolina penso che se tengo il ritmo senza bruciare troppe energie forse poi al ritorno con il vento a favore magari recupero anche qualcosa, insomma ho già deciso di provarci.
Verso il 7° km scorgo davanti a me la MITICA indossata a unalieno, eccolo, ora piano piano lo piglio ma dovete sapere che unalieno ha uno stile di corsa in maratona del tutto particolare tutta fatta di scatti in avanti rallentamenti, fermate, pause, scatti, condotta di gare che farebbe andare fuori di testa qualsiasi purista. Altro che risparmiare il glicogeno muscolare tenendo un rimo il più regolare possibile.
Dopo un po riesco però comunque a pigliarlo perchè lui decide di fermarsi su un albero (non spiego a fare cosa, potete immaginarlo) mi vede e dopo circa 200 mt mi raggiunge.
E' bellissimo vedere correre unalieno, è proprio felice di correre e sembra non accusare alcuna fatica.
Stiamo assieme qualche km durante i quali il ritmo aumenta perchè uno tira l'altro e lui sempre sorridente parla di qualsiasi cosa è pazzesca l'energia che ha in corpo.
In questi km passati assieme è sempre difficile capire dove sia perchè continua a parlare con tutti, decelera, accelera in un infinità di micro scatti podisticamente parlando....è un pazzo furioso!!!!
Ad un certo punto, verso penso il 15° km visto che il ritmo era molto buono gli propongo di tentare il PB ma lui inorridisce e urla 'nooooo il pb nooooo non voglio fare il pb oggi me lo devo tenere per Parigi' e dopo un po mi dice 'vabbè torno indietro dai miei amici vi raggiungo dopo ciaooo' (è un pazzo, l'ho già scritto forse??!!!).
Io continuo con un ragazzo ultramaratoneta che non conosco e pensavo fosse amico di unalieno (ma forse non lo era) per una buona ventina di km chiacchierando molto piacevolmente soprattutto delle ultra e del passatore.
La compagnia è eccezionale anche perchè dalla separazione dei tracciati con la mezza in maratona siamo rimasti veramente pochi e correre in compagnia aiuta tantissimo.
Nel frattempo tra un discorso e l'altro stiamo comunque combattendo contro un ventaccio sempre più forte ma tirandoci a vicenda siamo riusciti a mantenere una media di 5.06 a km fino al 24° km.
Al 24° però sento che il vento comincia a sfiancarmi e per mantenere il ritmo sono costretto a forzare troppo, prendo il secondo gel (il primo preso al 14°) e decido malincuore di lasciare andare avanti l'amico perchè ormai era ora di cominciare a pensare di dosare le energie.
Al 26° km un tornante in salita spacca gambe ci porta sull'argine del Po e mi rendo conto di aver forse osato troppo nei km precedenti, va bè penso, oggi non ho nulla da perdere quindi quello che viene viene e anche se scoppio chisse frega.
Sull'argine però finalmente il vento gira a favore e senza grossi sforzi riesco ad assestarmi su un ritmo di una manciata di secondi sotto i 5'. La manna dura fino al 30°, in quei quattro km supero un sacco di persone che orami si stavano avvicinando al muro, io invece sembravo quasi rinato.
Sull'argine vedo in basso gli atleti qualche km più indietro e penso con affetto a Federoca al suo esordio meteorologicamente parlando sfortunato nella speranza che le stesse girando tutto bene.
Arrivo al 31° bello carico ma poi si ritorna contro vento, un vento che in quel momento sentivo fortissimo e penso tanti altri come me che ho visto rallentare vistosamente. ho tenuto duro e ho cercato di non perdere il ritmo finche ho raggiunto l'amico ultramaratoneta in evidente crisi. Lui ha provato ad accodarsi ma l'ho perso quasi subito, io incredibilmente stavo riuscendo a non perdere nulla.
verso il 34° fortunatamente il vento è cessato ma ormai mi ero reso conto di aver dato fondo a quasi tutte le energie , prendo quindi l'ultimo gel e comincio a prepararmi al muro.
La fatica aumenta metro dopo metro e le gambe sono sempre più dure però il ritmo rimane sempre costante ed il muro non arriva, se tengo duro fino al 40° penso, è fatta.
Sono quasi convinto di poter tenere duro ma ad un certo punto dobbiamo affrontare il classico stradone avanti indietro inserito nel percorso solo per fare metri, sono stanco e lo soffro parecchio ma continuo a tenere duro, non so come ma ci riesco.
Arriviamo al 39° ed il ritmo è sempre costante, ora basta entrare in città e il pubblico mi farà correre gli ultimi km, ma il centro città non arriva e mai arriverà.
Incredibilmente però arrivo al 41° km con le gambe doloranti ma ancora in piena spinta, sento però i crampi che stanno prendendo il sopravvento e quindi decido di accelerare. Accelero nella speranza di andare a sollecitare fibre muscolari diverse, con la forza della disperazione.
Mancano 200 mt e ancora il pubblico non si è visto, giro l'angolo e scorgo la mia bambina con mia moglie protesa per il 5, la parte più bella di qualsiasi maratona che mi ripaga di tutti gli sforzi fatti, ora è fatta sul serio perchè mancano solo 20 mt ed arrivano finalmente i crampi che mi costringono ad una strana danza che mi porta a passare la linea dell'arrivo.
3h36'07'' inaspettato nuovo pb .
Mentre mi cambio vedo arrivare unalieno sorridente esattamente come l'avevo lasciato, fresco come una rosa, è incredibile, non ho idea di cosa possa rendere in maratona uno come lui il giorno in cui decidesse di affrontarla per fare il pb, un mito!!!!
Io invece ho i crampi e ho freddo, bevo un paio di thè e mi porto all'arrivo nella speranza di vedere arrivare Federoca e potermi congratulare di persona con lei. Purtroppo dopo una mezz'ora di attesa sono costretto però a rientrare perchè, come spesso mi accade dopo la maratona, sono colto da brividi fortissimi di freddo (ma penso sia normale) e il vento gelido mi stava spezzando in due. Peccato perchè sarebbe stato bello .
ilmara- Piè Veloce
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Località : Treviso
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Grande, ancora complimenti!
Mi ha fatto ridere il modo di correre di Unalieno, mitico
Mi ha fatto ridere il modo di correre di Unalieno, mitico
Violetta- Run like a Pink
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Età : 37
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
grande! complimenti!!!
questa è la prova che correre due Maratone a tre settimane di distanza è fattibile!
certo io non ho i tuoi km ed i tuoi tempi nelle gambe, ma conto di gestirmi per limare qualche minuto dal tempo di roma...
questa è la prova che correre due Maratone a tre settimane di distanza è fattibile!
certo io non ho i tuoi km ed i tuoi tempi nelle gambe, ma conto di gestirmi per limare qualche minuto dal tempo di roma...
-veljko-- Forrest Gump
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Età : 54
Località : quarona - valsesia
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
bel racconto e tanti complimenti per il tuo PB
freccia- Piè Veloce
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Località : Infernetto-Roma
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Hai finito di autocelebrarti?!?
Grande ilmara...bellissimo racconto!!! mmm...ricordami di stare lontano da un alieno...
Grande ilmara...bellissimo racconto!!! mmm...ricordami di stare lontano da un alieno...
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Grazie Marco per avermi aspettata. Purtroppo ci ho messo un pò più del previsto, ma mi sento comunque una roccia per aver esordito con quelle condizioni atmosferiche. Adesso pretendo un nuovo soprannome!!!
Appena avrò un attimo di tranquillità, mi accoderò qui e racconterò la maratona dal mio punto di vista... Peccato solo l' organizzazione quasi pessima..
Complimenti per il tuo PB, sei stato grandissimooo!!!
Appena avrò un attimo di tranquillità, mi accoderò qui e racconterò la maratona dal mio punto di vista... Peccato solo l' organizzazione quasi pessima..
Complimenti per il tuo PB, sei stato grandissimooo!!!
Federoca- Moderatrice Pink
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Località : Divisa corpo e cuore tra Parma e Reggio Emilia
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Grazie a tutti ragazzi e bravissima ancora Federica, la gara di ieri era la peggiore con cui poter esordire non solo per il tempo ma anche per il tracciato tristissimo e per la assoluta mancanza di pubblico che dal 30° km è quello che spesso ci aiuta nei momenti di difficoltà, in esordio poi è spesso fondamentale.
Sei stata bravissima a non mollare vedrai che le prossime saranno in confronto una passeggiata .
Sei stata bravissima a non mollare vedrai che le prossime saranno in confronto una passeggiata .
ilmara- Piè Veloce
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Località : Treviso
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Fede bravissima!
Violetta- Run like a Pink
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Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
oggi pomeriggio: 1:10' per fare 15 km e 1:20" per leggere il resoconto di Marco!!!!
Grandissimo!!!
Grandissimo!!!
max cave- Corsa Veloce
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Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
LOL
Grazie max
Grazie max
ilmara- Piè Veloce
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Località : Treviso
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Brava Federica,
adesso siamo curiosi di leggere il resoconto della gara
adesso siamo curiosi di leggere il resoconto della gara
freccia- Piè Veloce
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Località : Infernetto-Roma
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Vabbè oggi lungo lento, domani ripetute veloci ok??
ilmara- Piè Veloce
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Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
ilmara
avevo letto i tuoi post prima di questa maratona e ti avevo sentito infuocato e carico, non potevi fallire:
di cuore
Pablo
p.s. anche io correrò una MARARONA prima o poi
avevo letto i tuoi post prima di questa maratona e ti avevo sentito infuocato e carico, non potevi fallire:
di cuore
Pablo
p.s. anche io correrò una MARARONA prima o poi
Pablo- Super Runner
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Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Grazie Pablo, dai che ti aspettiamo
ilmara- Piè Veloce
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Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Complimenti a tutti e 3, inarrestabili!
Ringhio- Corsa Veloce
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Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Grazie Ale
ilmara- Piè Veloce
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Località : Treviso
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Complimenti!!!
saverioba74- Corsa Lenta
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Località : Bari
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Bravo Ilmara, bel resoconto. Complimenti a tutti per l'ottima prestazione
Ospite- Ospite
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Bravissimi!!!
differentgear- Moderatrice Pink
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Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Allora... ieri sera ho prodotto un articolo che un mio amico pubblicherà su un giornale bergamasco. Parte da un pò lontano, ma spero che vi faccia piacere se lo condivido con voi:
IO E LA MARATONA: CRONACA DI UN SOGNO
Chissà com’è correre per 42 km e 195 metri. Me lo sono chiesta tante, tantissime volte, guardando le gare di atletica in diretta TV. Più di ogni altra volta me lo chiesi in quelle magiche Olimpiadi di Atene 2004, quando il grande Stefano Baldini si lasciò alle spalle tutti gli avversari e si guadagnò un posto nella storia della distanza regina, la gara di tutte le gare.
Se me lo aveste detto due anni fa, che un giorno anche io avrei corso una Maratona, vi avrei riso in faccia. Non sono mai stata una persona sedentaria, ma nemmeno una sportiva in senso lato. Corricchio da sempre, la prima volta credo sia stato a 10 anni con l’ amichetta del cuore del tempo. Ma l’ ho sempre fatto con la spinta del momento, più che altro per cercare di perdere i soliti 3-4 kg. di troppo.
Poi, due anni fa, la svolta. Con il mio compagno abbiamo iniziato ad uscire insieme sulle nostre splendide colline e poi ci siamo iscritti ad una squadra podistica. E li abbiamo scoperto un mondo parallelo, un popolo che alla domenica mattina all’ alba si sveglia e si ritrova felice in strada per correre o camminare insieme.
Ed abbiamo iniziato a fare sul serio. Così ci si ritrova a vivere la vita del podista amatoriale: di giorno il lavoro di sempre e la sera, tre/quattro volte a settimana si esce per allenarsi, con il caldo torrido di agosto o con il gelo e l’ umidità invernale, a volte con la pioggia e qualche volta anche con la neve. E poi al sabato sera pasta in bianco e a letto presto, perché alla domenica ci si alza alle sette, quando si è fortunati, e si parte per la gara in programma nel calendario provinciale.
Ho iniziato con 5 km., poi 10, poi mi sono innamorata della Mezza Maratona, 21,097 km. E, nonostante a giugno dello scorso anno continuassi a sostenere che non avrei mai corso una Maratona, era sempre più forte la voglia di aumentare i km. e di spingermi sempre un po’ più in la.
Non lo so che cosa mi abbia fatto cambiare idea; forse, ancora una volta, le Olimpiadi e il fascino nel seguire ogni gara in diretta. E così, a dicembre mi sono iscritta alla Maratona di Ferrara, in programma il 24 marzo. Non fatevi ingannare, una Maratona non si improvvisa. Ci vogliono mesi di duri allenamenti, anche quando non hai voglia, anche quando la quasi totalità delle persone sta sul divano con il plaid sulle gambe (beati loro!). Io, causa una lunga influenza e l’ inverno più nevoso della storia (!!), di questi allenamenti ne ho fatti la metà. Non mi sentivo pronta come avrei dovuto…
Domenica 24 marzo la sveglia suona alle cinque, ma io non ho quasi chiuso occhio. Faccio tutto come al solito, la colazione, mi preparo e si parte da Reggio Emilia alla volta di Ferrara. Piove a dirotto, tira vento e sono inquieta. Neanche stessi andando al patibolo. Arriviamo alla nostra bellissima meta in orario sulla tabella di marcia, ritiriamo i pettorali sgomitando in mezzo alla folla e ci prepariamo alla partenza. Sono sempre più tesa, mi guardo intorno e mi sento come Rose sul Titanic, camminando verso la linea di partenza sotto un’ acqua battente. Ho freddo ed inizio a temere di non farcela, se pioverà tutto il tempo così. Lo starter finalmente spara e a quel punto il cervello si annebbia: corro e basta. Per i primi 15 chilometri vengo accompagnata da una dolce amica ultramaratoneta, che mi incoraggia fino a quando le nostre strade si dividono (lei farà il percorso più corto). A quel punto resto sola,mentre alla pioggia si è sostituito un forte vento freddo, costantemente contrario. In realtà però, non si è mai soli. Questa è la cosa più magica della corsa: le persone che incontri lungo il cammino, che condividono le tue stesse sofferenze, le tue stesse paure, che ti sostengono nei momenti di difficoltà, così come fai tu con loro.
Se non si corre non si può sapere che lo sforzo più grande di tutti non è quello che fanno le gambe, ma è quello della “testa”. Le gambe si comportano di conseguenza, tu decidi cosa fare e loro lo fanno (quasi sempre!). Al 28° km. la strada da percorrere era ancora lunga ed io ho creduto di non farcela. E così mi sono messa a camminare, inventandomi dolori che forse nemmeno esistevano, ma erano un ottimo alibi per farmi raccogliere dall’ ambulanza due chilometri dopo, al ristoro previsto.
Credevo davvero che non ce l’ avrei fatta ed ho iniziato a piangere per la rabbia, perché quello era il MIO sogno, per cui avevo lavorato tanto e perché avevo detto a tutti che ce l’ avrei fatta.
Poi, eccolo li che arriva, il mio angelo custode; nei momenti bui che ho avuto nelle mie gare ne è sempre arrivato uno. A volte basta una parola di incitamento per farti riaccendere la miccia e ripartire. Lui ha fatto molto di più: mi ha affiancata per tutti quei lunghissimi chilometri che mancavano al traguardo. E così vedevo i cartelli segnaletici passare via, 30, 31… 35…38 e poi quaranta… Dolore alle gambe, paura che arrivino i crampi, cerco di mantenere il passo costante fino alla fine, a volte alterno camminata e corsa per non sfinirmi troppo. Fino a trovarmi su quel lungo viale che mi avrebbe portato al traguardo. Eccolo, il cartello, 42 km, accelero il passo, inizio ad urlare, alzo le braccia al cielo. Purtroppo il maltempo e un’ organizzazione sottotono non hanno portato che una ventina di persone al traguardo ad applaudire chi arrivava, ma a me, adesso, non importa. Sento comunque qualcuno che applaude e mi dice “Brava”, poi più nulla, solo io e la mia gioia e le mie lacrime. Aspetto il mio angelo che arriva poco dopo di me, lo abbraccio, lo ringrazio con il cuore in mano, perché so che da sola non avrei mai potuto farcela. E poi eccolo li, il volontario con in mano la medaglia, quella riservata ai finisher. Me la mette al collo ed io non ci credo, non mi sembra vero, ho corso per 4 ore 34 minuti ed 8 secondi e mi reggo ancora in piedi e sono la persona più felice e più appagata del mondo ed ho già dimenticato tutti gli sforzi e la sofferenza di poco prima. Quella medaglia non ha nessun tipo di valore commerciale, ma per me vale più di un Solitario! Ed è dedicata a tutte le persone che mi hanno affiancata sulle strade in questi due anni, chi per pochi minuti e chi invece corre con me ogni domenica. Al mio compagno, che non vedendomi arrivare nel tempo che pensavamo, aveva paura che non sarei arrivata proprio.. ho dimostrato a lui, a tutti, ma soprattutto a me stessa, che se si vuole qualcosa lo si può ottenere , basta solo crederci e a volte incontrare le persone giuste sul proprio percorso, che ti aiutino a ritrovare la stima in te stesso.
Una doccia calda, vestiti puliti e via, si ritorna a Reggio Emilia. Se farò ancora maratone? Ci potete scommettere, mi sono già iscritta ad una bellissima in programma nelle Marche a maggio.
Con la consapevolezza che a quella linea di partenza non sarò la stessa della prima volta.
Per voi amici del forum, aggiungo che prima della partenza ho avuto il piacere di conoscere Ilmara e Unalieno (e anche gli altri presenti del raduno RF), ma gli ho detto solo due parole di sfuggita... L' organizzazione gara è stata pessima ed eravamo tutti di corsa e poi io mi sentivo ubriaca di adrenalina ed emozioni!
Mi dispiace averci messo così tanto, al traguardo non c'era nessuno ad aspettarmi, nemmeno i miei amici ed il mio compagno, tutti corsi a farsi la doccia visto il freddo.
Vorrà dire che la prossima volta ci dovrò mettere almeno mezz'ora in meno!!!
IO E LA MARATONA: CRONACA DI UN SOGNO
Chissà com’è correre per 42 km e 195 metri. Me lo sono chiesta tante, tantissime volte, guardando le gare di atletica in diretta TV. Più di ogni altra volta me lo chiesi in quelle magiche Olimpiadi di Atene 2004, quando il grande Stefano Baldini si lasciò alle spalle tutti gli avversari e si guadagnò un posto nella storia della distanza regina, la gara di tutte le gare.
Se me lo aveste detto due anni fa, che un giorno anche io avrei corso una Maratona, vi avrei riso in faccia. Non sono mai stata una persona sedentaria, ma nemmeno una sportiva in senso lato. Corricchio da sempre, la prima volta credo sia stato a 10 anni con l’ amichetta del cuore del tempo. Ma l’ ho sempre fatto con la spinta del momento, più che altro per cercare di perdere i soliti 3-4 kg. di troppo.
Poi, due anni fa, la svolta. Con il mio compagno abbiamo iniziato ad uscire insieme sulle nostre splendide colline e poi ci siamo iscritti ad una squadra podistica. E li abbiamo scoperto un mondo parallelo, un popolo che alla domenica mattina all’ alba si sveglia e si ritrova felice in strada per correre o camminare insieme.
Ed abbiamo iniziato a fare sul serio. Così ci si ritrova a vivere la vita del podista amatoriale: di giorno il lavoro di sempre e la sera, tre/quattro volte a settimana si esce per allenarsi, con il caldo torrido di agosto o con il gelo e l’ umidità invernale, a volte con la pioggia e qualche volta anche con la neve. E poi al sabato sera pasta in bianco e a letto presto, perché alla domenica ci si alza alle sette, quando si è fortunati, e si parte per la gara in programma nel calendario provinciale.
Ho iniziato con 5 km., poi 10, poi mi sono innamorata della Mezza Maratona, 21,097 km. E, nonostante a giugno dello scorso anno continuassi a sostenere che non avrei mai corso una Maratona, era sempre più forte la voglia di aumentare i km. e di spingermi sempre un po’ più in la.
Non lo so che cosa mi abbia fatto cambiare idea; forse, ancora una volta, le Olimpiadi e il fascino nel seguire ogni gara in diretta. E così, a dicembre mi sono iscritta alla Maratona di Ferrara, in programma il 24 marzo. Non fatevi ingannare, una Maratona non si improvvisa. Ci vogliono mesi di duri allenamenti, anche quando non hai voglia, anche quando la quasi totalità delle persone sta sul divano con il plaid sulle gambe (beati loro!). Io, causa una lunga influenza e l’ inverno più nevoso della storia (!!), di questi allenamenti ne ho fatti la metà. Non mi sentivo pronta come avrei dovuto…
Domenica 24 marzo la sveglia suona alle cinque, ma io non ho quasi chiuso occhio. Faccio tutto come al solito, la colazione, mi preparo e si parte da Reggio Emilia alla volta di Ferrara. Piove a dirotto, tira vento e sono inquieta. Neanche stessi andando al patibolo. Arriviamo alla nostra bellissima meta in orario sulla tabella di marcia, ritiriamo i pettorali sgomitando in mezzo alla folla e ci prepariamo alla partenza. Sono sempre più tesa, mi guardo intorno e mi sento come Rose sul Titanic, camminando verso la linea di partenza sotto un’ acqua battente. Ho freddo ed inizio a temere di non farcela, se pioverà tutto il tempo così. Lo starter finalmente spara e a quel punto il cervello si annebbia: corro e basta. Per i primi 15 chilometri vengo accompagnata da una dolce amica ultramaratoneta, che mi incoraggia fino a quando le nostre strade si dividono (lei farà il percorso più corto). A quel punto resto sola,mentre alla pioggia si è sostituito un forte vento freddo, costantemente contrario. In realtà però, non si è mai soli. Questa è la cosa più magica della corsa: le persone che incontri lungo il cammino, che condividono le tue stesse sofferenze, le tue stesse paure, che ti sostengono nei momenti di difficoltà, così come fai tu con loro.
Se non si corre non si può sapere che lo sforzo più grande di tutti non è quello che fanno le gambe, ma è quello della “testa”. Le gambe si comportano di conseguenza, tu decidi cosa fare e loro lo fanno (quasi sempre!). Al 28° km. la strada da percorrere era ancora lunga ed io ho creduto di non farcela. E così mi sono messa a camminare, inventandomi dolori che forse nemmeno esistevano, ma erano un ottimo alibi per farmi raccogliere dall’ ambulanza due chilometri dopo, al ristoro previsto.
Credevo davvero che non ce l’ avrei fatta ed ho iniziato a piangere per la rabbia, perché quello era il MIO sogno, per cui avevo lavorato tanto e perché avevo detto a tutti che ce l’ avrei fatta.
Poi, eccolo li che arriva, il mio angelo custode; nei momenti bui che ho avuto nelle mie gare ne è sempre arrivato uno. A volte basta una parola di incitamento per farti riaccendere la miccia e ripartire. Lui ha fatto molto di più: mi ha affiancata per tutti quei lunghissimi chilometri che mancavano al traguardo. E così vedevo i cartelli segnaletici passare via, 30, 31… 35…38 e poi quaranta… Dolore alle gambe, paura che arrivino i crampi, cerco di mantenere il passo costante fino alla fine, a volte alterno camminata e corsa per non sfinirmi troppo. Fino a trovarmi su quel lungo viale che mi avrebbe portato al traguardo. Eccolo, il cartello, 42 km, accelero il passo, inizio ad urlare, alzo le braccia al cielo. Purtroppo il maltempo e un’ organizzazione sottotono non hanno portato che una ventina di persone al traguardo ad applaudire chi arrivava, ma a me, adesso, non importa. Sento comunque qualcuno che applaude e mi dice “Brava”, poi più nulla, solo io e la mia gioia e le mie lacrime. Aspetto il mio angelo che arriva poco dopo di me, lo abbraccio, lo ringrazio con il cuore in mano, perché so che da sola non avrei mai potuto farcela. E poi eccolo li, il volontario con in mano la medaglia, quella riservata ai finisher. Me la mette al collo ed io non ci credo, non mi sembra vero, ho corso per 4 ore 34 minuti ed 8 secondi e mi reggo ancora in piedi e sono la persona più felice e più appagata del mondo ed ho già dimenticato tutti gli sforzi e la sofferenza di poco prima. Quella medaglia non ha nessun tipo di valore commerciale, ma per me vale più di un Solitario! Ed è dedicata a tutte le persone che mi hanno affiancata sulle strade in questi due anni, chi per pochi minuti e chi invece corre con me ogni domenica. Al mio compagno, che non vedendomi arrivare nel tempo che pensavamo, aveva paura che non sarei arrivata proprio.. ho dimostrato a lui, a tutti, ma soprattutto a me stessa, che se si vuole qualcosa lo si può ottenere , basta solo crederci e a volte incontrare le persone giuste sul proprio percorso, che ti aiutino a ritrovare la stima in te stesso.
Una doccia calda, vestiti puliti e via, si ritorna a Reggio Emilia. Se farò ancora maratone? Ci potete scommettere, mi sono già iscritta ad una bellissima in programma nelle Marche a maggio.
Con la consapevolezza che a quella linea di partenza non sarò la stessa della prima volta.
Per voi amici del forum, aggiungo che prima della partenza ho avuto il piacere di conoscere Ilmara e Unalieno (e anche gli altri presenti del raduno RF), ma gli ho detto solo due parole di sfuggita... L' organizzazione gara è stata pessima ed eravamo tutti di corsa e poi io mi sentivo ubriaca di adrenalina ed emozioni!
Mi dispiace averci messo così tanto, al traguardo non c'era nessuno ad aspettarmi, nemmeno i miei amici ed il mio compagno, tutti corsi a farsi la doccia visto il freddo.
Vorrà dire che la prossima volta ci dovrò mettere almeno mezz'ora in meno!!!
Federoca- Moderatrice Pink
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Data d'iscrizione : 20.03.13
Età : 42
Località : Divisa corpo e cuore tra Parma e Reggio Emilia
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
sei stata molto brava e ricorda che sei arrivata prima di tutti quelli che stanno seduti a fare nulla
Ospite- Ospite
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Federica bellissimo racconto
certo, ora è dura decidere, per leggere quello di ilmara ci ho messo 90', per quello di Federoca 89' mumble mumble
certo, ora è dura decidere, per leggere quello di ilmara ci ho messo 90', per quello di Federoca 89' mumble mumble
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Straordinaria ! Complimentissimi !!!
Lenz76- Moderatore
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Età : 47
Località : Cotignola - Romagna
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Racconto eccezionale GRANDE Federica
ilmara- Piè Veloce
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Località : Treviso
Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
Federica,
tanti complimenti per la tua gara. La giornata non era semplice ma tu non hai mollato, e questo è un grande successo che hai ottenuto
Io non ho ancora corso una maratona ma a leggere i vostri racconti mi viene voglia di farne una subito
tanti complimenti per la tua gara. La giornata non era semplice ma tu non hai mollato, e questo è un grande successo che hai ottenuto
Io non ho ancora corso una maratona ma a leggere i vostri racconti mi viene voglia di farne una subito
freccia- Piè Veloce
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Re: Mararona di Ferrara 24/03/13
freccia ha scritto:Io non ho ancora corso una maratona ma a leggere i vostri racconti mi viene voglia di farne una subito
Scegli la gara ed inizia la preparazione, non te ne pentirai!!
@Castoro, "I promessi sposi" a me e Ilmara ci fa un baffo!!!
Federoca- Moderatrice Pink
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Data d'iscrizione : 20.03.13
Età : 42
Località : Divisa corpo e cuore tra Parma e Reggio Emilia
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